Attualità Italiana

Le inquietanti parole di Michele Buoninconti sulla morte di Elena Ceste

Per Michele Buoninconti arriva la condanna a 30 anni in primo grado: ma in aula il vigile del fuoco racconta la sua versione e spiega perchè non è lui l'assassino di Elena Ceste


Trent’anni. I giudici hanno deciso: Michele Buoninconti ha premeditato l’omicidio di sua moglie Elena Ceste, ha pianificato il suo omicidio e ha occultato il suo cadavere nella speranza che nessuno lo trovasse. Michele Buoninconti prima della sentenza aveva dichiarato: se mi giudicherete colpevole avrete fatto uno degli errori giudiziari più grandi di sempre. Ma di cose Michele in questa ultima udienza ne ha dette tante: dalla lettura della Bibbia alla ricostruzione di quegli attimi che per Elena sono stati fatali. E proprio le parole sul possibile modus operandi dell’assassino di Elena hanno sconvolto tutti. Anche i legali della famiglia Ceste dopo l’udienza si sono detti colpiti dalla ricostruzione fatta da Michele, mai nessuno aveva parlato di come Elena sia stata uccisa.

E’ stata una giornata lunga per Michele che in aula si è fatto sentire con i suoi racconti, con la lettura della Bibbia ma anche con la sua ipotesi sulla morte di Elena, sua moglie, e sul suo volersi discolpare. E’ innocente e non ha nulla a che fare con questo omicidio. Lo ha precisato tanto da voler parlare di un suo possibile coinvolgimento nello strangolamento della donna.

“Come avrei potuto uccidere Elena con un solo braccio, come avrei fatto? Non avevo segni di nessun tipo addosso, li avrebbero notati. Non avevo segni dei rovi che sono presenti sul rio Mersa…” queste le parole di Michele che giustifica così la sua estraneità ai fatti, che cerca anche di immaginare, senza che nessuno glielo abbia suggerito, il modo in cui Elena è stato ucciso. Il vigile del fuoco immagina che Elena si sia difesa e dice: “Come avrei potuto ucciderla con un braccio e parare con l’altro per difendermi dai suoi colpi senza avere nessun segno di questa lotta”.

E’ un pà come se Michele ci volesse far notare che le cose non sono andate così. Nessuno ha mai ricostruito, purtroppo, la scena di questo omicidio, uno dei pochi punti oscuri di questa vicenda. Ma la freddezza con la quale l’uomo racconta questi dettagli fa riflettere, la sua descrizione sembra quella di una scena da lui vissuta o da lui tante volte immaginata. Michele Buoniconti è stato condannato in primo grado, adesso si attendono le motivazioni di questa condanna dopo di che i suoi legali si dicono pronti per il secondo grado di giudizio, si andrà quasi sicuramente in appello.



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