Attualità Italiana

Allarme patatine fritte in busta: presente sostanza cancerogena

Allarme per le patatine fritte in buste, le quali sono composte da una sostanza cancerogena molto pericolosa. Quali sono le marche da evitare

sostanza nociva nelle patatine fritte in busta


Arriva l’allarme sulle patatine fritte in busta. Brutte notizie per gli amanti di questi prodotti, i quali potrebbero risultare cancerogene. La causa sarebbe collegata alla presenza della sostanza acrilammide, la quale ha la capacità arrecare problemi al Dna, a livello cerebrale e provocare l’insorgenza di tumori. I rischi pare siano più alti per il genere animale che per gli umani. Ma sappiamo molto bene che una patatina tira l’altra e, dunque, i rischi che si possono correre non devono assolutamente essere sottovalutati. Ma vediamo insieme di cosa stiamo parlando. La sostanza in questione, ovvero l’acrilammide, è una molecola molto piccola che viene generata dalla cottura ad alta temperatura dei cibi che sono composti da sia da proteine che da carboidrati. Stiamo parlando, ad esempio, del pane e delle patatine. In questo caso si forma una reazione chimica. Questa sostanza viene utilizzata da molte industrie e in diversi lavoratori. Dalle ricerche è emerso che si tratta di una molecola cancerogena.

ALLARME PATATINE FRITTE, PRESENZA DI UNA SOSTANZA NOCIVA ULTIME NOTIZIE: LA PROPOSTA DELL’UNIONE EUROPEA

Al fine di favorire la prevenzione sarebbe opportuno diminuire la quantità di questa sostanza nel cibo. E’proprio l’Unione Europea a condannare le patatine fritte, proprio perché contengono la molecola in questione. L’acrilammide si forma soprattutto durante alcuni processi di cottura: la frittura e alla griglia. La molecola viene generata da alcuni zuccheri e da un amminoacido, in particolar modo dall’asparagina. Il rischio di sviluppare il cancro è molto elevato e riguarda qualsiasi fascia d’età. Per ridurre questo rischio, l’Unione Europea propone da sempre di bollire le patatine fritte prima di passare alla frittura. Ma non tutti si sarebbero dimostrati concordi con questo provvedimento. La presenza di questa sostanza tossica, però, non viene segnalata sull’etichetta dei prodotti che vengono messi in commercio.

PATATINE FRITTE IN BUSTA: CONSIGLI PER EVITARE QUALSIASI RISCHIO

Il consiglio, in questo caso, è quello di evitare l’acquisto di patatine in busta che hanno dei prezzi stracciati. Infatti, le aziende serie portano avanti un processo preciso e lungo e per questo mostrano più attenzione ai particolari riguardanti l’acrilammide. Durante il processo di cottura è necessario il controllo degli operatori, i quali dovrebbero prestare attenzione ai tempi e, soprattutto, alle temperature di cottura. Ciò dovrebbe avvenire in qualsiasi azienda, proprio per evitare la nascita della molecola cancerogena. Anche lo IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca del cancro, ha voluto dire la sua al riguardo. L’associazione ha confermato la pericolosità di questa sostanza. Purtroppo, però, ancora non è stata redatta una legge. I consumatori sono, dunque, costretti ad affidarsi alla buona volontà delle aziende produttrici. Il 50% delle marche delle buste di patatine presenti in commercio contengono questa sostanza nociva in quantità elevata. Stando a degli studi effettuati su vari campioni, sappiamo quali sono le marche che rispettano e quali non le raccomandazioni dell’Unione Europea. 



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