Attualità Italiana

Il delitto di Chiara Poggi e la stampella: se ne era parlato già nel 2007

Potrebbe essere una stampella l'arma del delitto usata per uccidere Chiara Poggi? La tesi non è nuova, era stata lanciata già nel 2007

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Si sta parlando molto in questi giorni, dopo l’articolo pubblicato sulla rivista Giallo, che mette sulla cover il volto di una delle sorelle Cappa, con la famosa stampella, del fatto che potrebbe proprio essere questo oggetto l’arma del delitto. Chiara Poggi uccisa anche con una stampella? In realtà, l’articolo del settimanale Giallo, a quanto pare, non racconta nulla di nuovo. Infatti, solo 5 giorni dopo il delitto di Garlasco, l’Unità, aveva pubblicato un articolo nel quale si parlava di questa eventualità. Erano passati solo 5 giorni dell’efferato omicidio e si vagliavano tutte le ipotesi. A distanza di tanti anni, quella pista, torna a far parlare. Ed è evidente, che Stefania e Paola Cappa, tornano al centro dell’attenzione.

Una stampella per uccidere Chiara Poggi?

Oggi tutto parte dell’ecchimosi che il medico legale trovò sulla coscia di Chiara Poggi, segni compatibili anche con quelli di un piedino tondo di una stampella. Nel 2007 invece si parlò proprio di una stampella come della possibile arma usata per colpire Chiara e ucciderla.

Torna dunque in auge anche un articolo che proprio ieri, L’Unità ha deciso di riproporre sul suo sito. L’articolo del 18 agosto 2007 firmato da Giuseppe Caruso, inviato a Garlasco, sul delitto di Chiara Poggi e l’ipotesi che possa essere stata una stampella l’arma del delitto.

E se fosse stata una stampella l’arma usata per uccidere Chiara Poggi? L’ipotesi, che gli investigatori al momento quantomeno non scartano, potrebbe risolvere molti interrogativi rimasti ancora insoluti. Primo fra tutti quello che riguarda proprio l’arma del delitto, non ancora ritrovata. Fino ad arrivare al nome dell’assassino, che potrebbe anche non essere di sesso maschile, come testimoniato dall’orma di calzatura femminile rinvenuta accanto ad una chiazza di sangue. Ieri gli uomini del Ris di Parma hanno iniziato ad effettuare controlli nella roggia che scorre a pochi metri dalla villetta della famiglia Poggi. L’ipotesi è che l’assassino possa aver lanciato l’arma in quelle acque verdastre, confidando nelle corrente.

Tutto quello che si diceva nel 2007 torna alla luce anche nel 2025 e se ne parla come se fossero considerazioni nuove ma in realtà, come molti addetti ai lavori ricordano in queste settimane, ogni pista è stata seguita. Una delle poche cose che non era stata fatta, è l’analisi della famosa spazzatura in casa di Chiara Poggi e proprio da lì si ripartirà martedì, quando prenderà il via l’incidente probatorio.

Saranno trovate tracce di altre persone sulle famose confezioni del Fruttolo o sulla busta di cereali? E se anche uscisse fuori una impronta di un amico di Chiara o di Marco Poggi, o di una delle sorelle Cappa, ci sarebbe un senso preciso da dare a queste novità? Lo scopriremo probabilmente nelle prossime settimane. L’attenzione su quello che succede tra Pavia, Garlasco e Milano è altissima, tutti hanno una teoria sull’omicidio di Chiara Poggi, bisognerà capire in che direzione sta andando la procura. Voglia di verificare tutto per confermare che è Stasi il solo colpevole oppure l’interesse nel dimostrare che l’assassino della 26enne è un altro? O altri?

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