Attualità Italiana

Omicidio Jessica Valentina Faoro, la moglie di Garlaschi era in casa quella sera? La testimonianza della vicina di casa

Omicidio Jessica Valentina Faoro, la moglie di Garlaschi era in casa quella sera? La testimonianza della vicina di casa smentirebbe il racconto dell'assassino di Jessica. Che ruolo potrebbe aver avuto sua moglie in questa vicenda?


Alessandro Garlaschi ha sempre detto che nella casa in cui è stata uccisa Valentina Jessica Faoro c’erano solo lui e la giovane ragazza. Ha detto che la sera prima aveva accompagnato sua moglie Veronica a casa di sua suocera. Poi al mattino, dopo aver ucciso Jessica, era andato in macchina a prenderla. A casa erano arrivati Garlaschi, sua moglie e anche sua suocera. L’uomo aveva raccontato di aver commesso l’omicidio. Poi le telefonare al 118 e quelle alla polizia. Ma è attendibile questa ricostruzione fornita dal Garlaschi che al momento è il solo assassino della giovane ragazza che in quella casa era arrivata solo per fare dei lavori domestici? A smentire le parole di Garlaschi ci sarebbe il racconto di una vicina di casa della suocera del tranviere. La vicina di casa racconta con dovizia di particolari quello che successe la sera in cui la moglie dell’uomo doveva trovarsi a casa di sua madre. “Io ho preso il bus per tornare a casa e insieme a me c’era la madre di Veronica. Le spiego perchè mi ricordo bene tutto: avevo mal di testa ne stavo parlando con lei che mi ha detto di salire a casa per prendere una medicina. Quando siamo arrivati lei ha preso dalla borsa le chiavi e ha aperto la porta, ha anche acceso la luce perchè in casa non c’era nessuno. Posso dire con precisione anche l’orario, erano le 22.05” è questo il racconto che la testimone fa alle telecamere di Chi l’ha visto, un racconto che le è costato anche delle minacce. La donna infatti tra le lettere della posta ha anche trovato un bigliettino con scritto “infame fatti i cazzi tuoi” anche questo finito nelle indagini per l’omicidio. La testimonianza della donna, che viene presa come molto attendibile dalle forze dell’ordine, viene esaminata con cura da chi sta seguendo il caso. Le parole della donna contrastano con la versione dei fatti data dal Garlaschi. L’uomo dice di aver accompagnato sua moglie presso casa di sua suocera intorno alle 21,30. Potrebbe anche essersi sbagliato negli orari e se davvero fosse andato anche solo un’oretta più tardi, la sua versione potrebbe essere veritiera. Ma c’è anche un altro dettaglio. Sempre la stessa testimone dice che al mattino, ha incontrato Veronica, intorno alle 7, come se stesse arrivando a casa mentre lei invece usciva. Lo aveva detto anche al settimanale Giallo, raccontando appunto di aver visto a Novegro, quella mattina, la moglie di Alessandro ma non la sera prima. 

E’ chiaro che il Gps della macchina, se esiste, e le celle telefoniche, potrebbero essere decisive in questo senso, per capire quelli che sono stati gli spostamenti del Garlaschi. Si cerca di comprendere cosa sia davvero successo in quella casa di Milano la notte in cui Jessica è stata accoltellata. Era da solo Alessandro oppure in casa con lui c’era anche sua moglie? 



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