Attualità Italiana

Roma, morte atleta Imen Chatbouri: si tratta di omicidio

Si indaga sulla morte dell'atleta Imen Chatbouri a Roma, il cui cadavere è stato ritrovato sulla banchina del Tevere. La campionessa è stata uccisa

atleta imen chatbouri


La morte a Roma dell’atleta tunisina Imen Chatbouri è apparsa fin da subito poco chiara, ma ora arriva una svolta nelle indagini: si tratta di omicidio. L’ex campionessa, trovata morta lo scorso 2 maggio all’età di 37 anni sulla banchina del Tevere, a Roma, non si è suicidata e non è caduta accidentalmente. Il suo corpo è stato rinvenuto insieme al suo borsone della palestra. Pare che la sera precedente l’atleta avesse trascorso delle ore in compagnia di un uomo poco raccomandabile. A dimostrarlo ci sono diversi filmati, che messi insieme inchioderebbero il killer dell’atleta.

Roma, morte atleta tunisina Imen Chatbouri: si tratta di omicidio, individuato il killer

Cosa è successo all’ex campionessa nella notte tra l’1 e il 2 maggio 2019? Imen Chatbouri è stata trovata senza vita sulla banchina del Tevere all’alba del 2 maggio, dopo un volo di circa 20 metri. Grazie alla ricostruzione delle immagini acquisite dalle forze dell’ordine, è stato possibile comprendere cosa sia accaduto negli ultimi istanti di vita dell’atleta 37enne. La donna aveva trascorso la serata in un locale di piazza Venezia e le immagini la immortalano mentre esce con un uomo. Dopodiché si è allontanata verso Trastevere da sola. Dai video si vede che l’uomo l’ha seguita senza farsi vedere fino al momento in cui Imen si è fermata su Ponte Sisto. Probabilmente, a causa del consumo di alcol, la donna era un po’ su di giri e si è appoggiata sul parapetto di Ponte Sisto. A questo punto l’uomo, che forse aveva premeditato tutto, l’ha raggiunta e l’ha presa per le caviglie lanciandola dal ponte. Dopodiché è scappato via.

Si cerca il killer dell’ex campionessa uccisa a Roma: è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione

Le accuse che pendono sull’assassino dell’ex atleta sono di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Ad occuparsi del caso sono il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Antonio Verdi. Insieme agli agenti della Squadra mobile e del Commissariato Trevi Campo Marzio, stanno ricostruendo tutti i contatti avuti da Imen Chatbouri prima della sua tragica morte. E se in un primo momento si era ipotizzato un omicidio passionale ad opera dell’ultimo fidanzato della 37enne, tale possibilità è stata esclusa. L’aspetto fisico dell’uomo non corrisponde infatti a quello del killer immortalato dai video. Ora bisognerà comprendere la natura della conoscenza della campionessa con l’uomo che ha deciso di porre fine alla sua vita. Bisognerà inoltre attendere i risultati dell’autopsia effettuata sul cadavere di Imen Chatbouri, che potrà rivelare ulteriori dettagli sull’accaduto.



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