Attualità Italiana

Rigopiano tre anni dopo: Francesca Bronzi ricorda Stefano e le ore più buie sotto la valanga

Tre anni dopo la valanga di Rigopiano Francesca Bronzi ricorda le ore passate sotto la neve

Tre anni fa la tragedia, una valanga travolgeva e distruggeva per sempre non solo una struttura alberghiera a Rigopiano ma anche la vita di tutte le persone che sono rimaste sepolte sotto la neve. Cambiava per sempre le vite di chi è rimasto, di chi è sopravvissuto, di chi sotto macerie e neve ha perso una persona cara. E’ il caso di Francesca Bronzi una delle prime a raccontare in tv due anni fa quello che era successo. Un miracolo il fatto che lei si fosse salvata. Un lieto fine per Francesca ma solo a metà. Lei in quell’albergo di Rigopiano era insieme al suo fidanzato, al suo futuro sposo. Stefano Feniello era l’uomo che con un anello, proprio sulla neve in Alto Adige, le aveva chiesto di sposarlo. Lei aveva accettato e si festeggiava il loro futuro insieme, dopo i 5 anni di amore in quei giorni di gennaio. Mai avrebbero potuto pensare che una valanga avrebbe cambiato per sempre tutto.

FRANCESCA BRONZI TRE ANNI DOPO LA TRAGEDIA DI RIGOPIANO

Oggi Francesca in una intervista per il Corriere della sera ricorda quello che è stato. Gli attimi drammatici, le emozioni provate. Ma ricorda soprattutto il suo Stefano. Era lì a pochi passi da lei ma non ha mai parlato dopo il crollo, dopo la valanga. Lei ha sempre sperato, provando a toccare la sua mano, che si fosse addormentato e che quando i soccorsi sarebbero arrivati, lui si sarebbe risvegliato e insieme avrebbe riabbracciato parenti e amici. Purtroppo non è successo perchè Stefano non si è salvato.

Francesca ha lottato anche grazie all’aiuto di altri due ragazzi che si erano ritrovati, dopo la valanga a pochi centimetri da lei. Freddo e buoi, il dolore, la notte fonda, la speranza che i soccorsi arrivassero, quelle dita che cercano di risvegliare Stefano. Troppi i ricordi dolorosi di Francesca che al Corriere racconta: “Io sentivo freddo e a un certo punto ho tirato con la forza il giubbino che era rimasto attaccato alla poltrona. Nella tasca ho trovato la foto di mia nonna, che io adoravo e che era morta tre settimane prima. Io sono credente, ho guardato quella foto e mi sono affidata a Dio. Ho pregato tantissimo. So che lì sotto qualcuno è stato accanto a me a controllare che finisse tutto bene“.

Oggi al dito Francesca porta l’anello che Stefano le aveva regalato chiedendole di diventare sua moglie. La vita si è in un certo senso fermata con quella valanga ma dall’altro continua, sempre con il pensiero al suo grande amore.

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