Attualità Italiana

Caso Marco Vannini a Quarto Grado audio rielaborato: le urla e la richiesta del suo telefono

Le ultime notizie sul caso Marco Vannini: ripulito da un team di esperti l'audio della chiamata al 118. Marco chiedeva il suo cellulare

Un documento sicuramente esclusivo quello che arriva dallo studio di Quarto Grado che chiude l’ultima puntata con una rivelazione inaspettata. Riguarda la morte di Marco Vannini, caso di cui il programma di rete 4 si è occupato moltissimo. “Ti prego basta, mi fa male, portami il telefono“. Sono queste le parole pronunciate da Marco Vannini, il ragazzo di Ladispoli morto la notte del 17 maggio 2005. Marco urla, sta male, ha un dolore forte al braccio e forse l’unica cosa che vorrebbe fare è chiamare mamma Marina, parlare con papà Valerio. Vorrebbe il suo telefono e nei pochi minuti in cui Antonio Ciontoli è al telefono con l’operatrice del 118, Marco lo chiede almeno 3 volte. Il suo telefono, vuole avvertire qualcuno.  “Quarto Grado” ha mostrato per la prima volta, e fatto sentire, un audio rielaborato grazie alla società “Emme team” un gruppo di esperti italiani e statunitensi che ha pulito l’audio della telefonata di Antonio Ciontoli al 118, ripristinando le frasi di Marco. Gli esperti hanno scoperto il caso, e hanno deciso di aiutare la mamma e il papà di Marco Vannini. Per questo, porteranno in aula i più sofisticati sistemi di ascolto, per permettere ai presenti di potersi rendere conto di quello che Marco, e le persone che erano con lui quella sera, stavano dicendo.

LE URLA DI MARCO VANNINI E LA RICHIESTA: VUOLE IL SUO CELLULARE

Quando Marco chiede il suo cellulare, la moglie di Antonio Ciontoli gli dice che è giù e che quindi non glielo può dare. Ma in realtà, stando alla ricostruzione fatta e alle foto, il cellulare di Marco si trova nella stanza da letto di Martina, sullo stesso piano dunque. Perchè non darglielo? Secondo gli esperti che hanno analizzato questo audio inoltre, al momento della telefonata al 118, Marco si trovava insieme ad altre tre persone in una stanza che probabilmente era una camera da letto perchè c’era qualcosa di molto grande e morbido che filtrava le onde magnetiche in un determinato modo, cosa che ad esempio, un materasso, può fare. Nell’audio si sente più volte anche la voce di Martina che continua a dire a Marco “Basta”. Ma perchè continuava a usare quella parola?

Il prossimo 8 luglio, per i Ciontoli inizia il processo d’appello: cinque mesi fa, la Cassazione ha accolto la richiesta della Procura Generale per rifarlo, ma questa telefonata potrebbe cambiare ulteriormente gli scenari.

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