Attualità Italiana

Giovanni Toti nella bufera dopo le frasi su anziani e pensionati: le scuse

Le scuse di Giovanni Toti dopo il tweet che da ore circola in rete rivolto ad anziati e pensionati

Giovanni Toti e la gatta da pelare del primo novembre. Un tweet, forse scritto senza pensare alle conseguenze, a quanto pare dal social media manager, ha generato nelle ultime ore una vera e propria ondata di sdegno da più parti. Una vera bufera che ha travolto nelle ultime due ore il presidente della regione Liguria che, qualche minuto fa, ha voluto scusarsi per il fraintendimento che c’è stato, e lo ha fatto sempre via social. Ma le parole di Toti, dopo il tweet sui pensionati e sugli anziani, non stanno convincendo molto gli italiani. Vediamo che cosa è successo.

GIOVANNI TOTI E IL TWEER DELLO SCANDALO: ECCO COSA E’ SUCCESSO

Questo il tweet che ha generato una polemica di cui si parla ormai da ore sui social e su tutti i giornali on line e siti in Italia:

Per quanto ci addolori ogni singola vittima del #Covid19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della #Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate.

Toti ha poi spiegato il senso di quel messaggio:

Cari amici, sta girando un mio tweet su cui vorrei chiarire due concetti e, innanzitutto, chiedere scusa se ha offeso qualcuno poiché non rappresenta minimamente il mio pensiero. La frase è stata estrapolata da un concetto più ampio e mal interpretata a causa del taglio erroneo su Twitter di un mio post. Non a caso su Facebook, dove il testo è stato pubblicato integralmente, le stesse frasi non hanno creato il medesimo scalpore. Il concetto è: bisogna proteggere gli anziani. Il cinico è chi non lo fa. Il fatto che le persone oltre i 75 anni siano in pensione consente loro di proteggersi senza per questo dover fermare l’economia del Paese. Il 40% dei ricoverati ha oltre 75 anni di età. Oltre il 95% dei deceduti per Covid ha più di 75 anni di età. L’età media dei decessi è di 84 anni. Servono misure anagrafiche di protezione per queste categorie se vogliamo sconfiggere il virus. A me sembra francamente più immorale un Paese che vieta scuola e sport ai giovani a cui il Covid fa poco, mentre non tuteliamo coloro che invece per il virus rischiano di morire. Basta demagogia e muoviamoci dove serve senza distruggere il Paese. Questo è quello che volevo dire e spero che facciate girare il più possibile il mio messaggio di chiarimento, con la stessa velocità con cui si fa un processo sui social.

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