Attualità Italiana

Covid-19, boom contagi: Brescia e altri 9 comuni in zona arancione rinforzata

Segnalato un boom dei contagi del Covid-19, legato soprattutto alle varianti, che genera importanti decisioni in Lombardia

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È stato registrato un boom di contagi da Covid-19 in vari comuni italiani, in particolare nella provincia di Brescia. Per tale motivo, è scattata la fascia arancione rinforzata in varie zone. Tale decisione è stata annunciata dall’assessore regionale della Lombardia al Welfare Letizia Moratti. Nella provincia di Brescia è stato segnalato un evidente aumento di contagi e non solo. Qui anche i ricoveri sono aumentati, a causa della diffusione delle varianti del virus. Cosa accade nei comuni in cui è stata messa in atto la fascia arancione rinforzata? Scuole d’infanzia, i nidi, scuole elementari e medie resteranno chiusi.

Contagi Covid-19 in Italia, è boom a Brescia e in altri 9 comuni

La situazione legata alla pandemia del Coronavirus sembra non avere risvolti positivi, anzi. Nella provincia di Brescia e in altri nove comuni è scattata la fascia arancione rinforzata. La decisione, annunciata oggi dall’assessore regionale della Lombardia durante il Consiglio regionale, è stata presa per evitare una maggiore diffusione delle varianti del Covid-19, che in tutta Italia stanno generando non poca preoccupazione. Si parla in Lombardia del 39% dei nuovi contagi legati alle mutazioni del virus. Per evitare l’aggravarsi di questo pericolo, il presidente Fontana emanerà un’ordinanza che porta “Viadanica, Adrara San Martino, Predore, Sarnico, Villongo, Gandosso, Soncino in provincia di Cremona, Credaro e Castelli Calepio in zona arancione rinforzata”. In questi comuni è prevista la chiusura per le scuole d’infanzia, i nidi, le elementari, le medie e le università in presenza. Non solo, dove è possibile, bisognerà agevolare lo smart working. Infine, ci sarà il divieto di recarsi in seconde case e l’obbligo di utilizzare la mascherina.

Varianti Covid-19 in Lombardia: l’aumento dei ricoveri preoccupa

Lunedì i vertici della Regione Lombardia avevano inviato una lettera al Ministero della Salute e al Comitato tecnico scientifico, che comprendeva tutti i dati epidemologici della zona. Oltre ciò, veniva chiesto di valutare altre restrizioni. Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, aveva già parlato della possibilità di portare la città in zona rossa. A preoccupare nella provincia lombarda è l’aumento dei ricoveri nelle strutture ospedaliere. La situazione, in particolare nella Bassa bresciana, è abbastanza critica. Del Bono ha fatto sapere che a Brescia non vi sono dei focolai nei quartieri o in scuole specifiche. La diffusione delle varianti del Covid-19 è in crescita. I timori si sono fatti sentire dopo gli allarmi giunti dall’Asst Franciacorta e dall’ospedale di Chiari. Anche gli Spedali Civili e la Poliambulanza hanno segnalato l’aumento dei pazienti positivi al Coronavirus. Al momento, in Lombardia sono quattro i comuni in zona rossa Bollate (Milano), Castrezzato (Bresscia), Mede (Padova) e Viggiù (Varese).

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