Attualità Italiana

La moglie di Giuseppe Pedrazzini a Pomeriggio 5: “Non ho fatto nulla andrò al suo funerale”

Marta si difende da ogni accusa contro di lei e nega di aver fatto del male a suo marito: ha la coscienza pulita, è pronta ad andare al suo funerale

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Nella puntata di Pomeriggio 5 in diretta il 24 maggio 2022, la moglie di Giuseppe Pedrazzini ha scelto di rompere il silenzio e di raccontare la sua versione dei fatti su questa vicenda. Lo ha fatto rilasciando una intervista per il programma di Barbara d’Urso e rispondendo anche alle domande della conduttrice che ha chiesto come mai, secondo lei, tutti i parenti di suo marito sono convinti che è stata lei a fargli del male. Marta Ghilardini sin dal primo momento in cui ha rilasciato delle dichiarazioni ai giornalisti ha spiegato di non avere nulla a che fare con la scomparsa o con la morte di suo marito Giuseppe. Ha fornito diverse versioni, poi ha spiegato che lo stesso giorno in cui l’uomo è scomparso non stava molto bene. Ma ha sempre ribadito di non aver fatto del male a suo marito. Barbara d’Urso quindi ha provato a chiedere alla donna come mai tutti i parenti di Giuseppe puntano il dito contro di lei e contro sua figlia e suo genero, dicendo che l’uomo era stato come sequestrato, isolato e non poteva vedere nessuno al di fuori della cerchia ristretta. “Non ho mai inviato messaggi di minacce alla sorella e al fratello di mio marito Beppe, impedendogli di avvicinarsi a casa nostra, può darsi che li abbia mandati mio genero, ma io mai”. Sono queste le parole di  Marta Ghilardini, moglie di Giuseppe Pedrazzini, indagata per la morte del marito trovato in un pozzo nella provincia di Reggio Emilia. Nei giorni scorsi il fratello della vittima aveva dichiarato alla stessa trasmissione televisiva che Marta e suo genero Riccardo impedivano a tutti di far visita a Giuseppe in casa.

A Mattino 5 News parlando figlia e genero

A Pomeriggio 5 il racconto di Marta Ghilardini la moglie di Giuseppe Pedrazzini

Nella nostra casa poteva venire chiunque – risponde la moglie del defunto – Nessuno si è mai presentato e non è vero che mio genero Riccardo cacciava le persone che venivano a trovare mio marito Beppe, almeno io non ho mai cacciato nessuno”. La donna poi ha raccontato che cosa è successo prima che di Giuseppe si perdessero le tracce: “A dicembre mio marito ha iniziato a stare poco bene, non aveva più sensibilità nelle gambe, non guidava più lo aveva detto anche che non se la sentiva più di guidare. Preferiva essere tranquillo in casa e veniva fuori con me, lo accompagnavo io, a braccetto con me con il bastone. I vicini di casa lo hanno anche visto e lui gli ha anche parlato. Fino a gennaio l’ho sempre portato fuori con me”.

Anche nella trasmissione di Canale 5 la donna ribadisce la sua innocenza e conferma la versione che la vorrebbe fuori casa nel giorno della scomparsa di suo marito. “Quando è andato via di casa, verso febbraio o marzo, io non c’ero. Ma qualcuno lo ha caricato con la macchina perché mia figlia ha proprio visto una persona. Io non so chi fosse quel conducente. Beppe non ha mai detto che sarebbe andato dagli amici, l’ho pensato io. Lui però facendosi prestare un telefono, ci ha chiamate dicendoci di stare tranquille che sarebbe ritornato. Poi dopo molti giorni è stato ritrovato nel pozzo, con addosso la tuta con cui era uscito quel giorno”. La donna racconta quindi di alcune chiamate fatte da suo marito, che sarebbero il motivo per il quale nessuno ne ha denunciato la sua scomparsa.

La donna continua a ribadire la sua innocenza. “Io sono tranquilla, la coscienza ce l’ho apposto e ce l’ho pulita e andrò anche al suo funerale”, conclude. Marta Ghilardini, la figlia Silvia e il genero Riccardo Guida sono stati scarcerati dal Gip di Reggio Emilia, che per i tre indagati ha disposto la misura dell’obbligo di firma e di dimora, in relazione solo all’ipotesi di soppressione di cadavere, rigettando la richiesta della Procura per omicidio e sequestro di persona. Qualcuno Giuseppe in quel pozzo lo ha gettato, visto che poi è stata trovata sopra una lastra di 100 chili. Non una caduta, non un incidente ma altro.

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