Attualità Italiana

Filomena Galeone uccisa con 30 coltellate dopo un rimprovero per la Playstation: “Non volevo ammazzarla”

17 anni uccide sua madre con 30 coltellate dopo una lite per la playstation. Ora in carcere chiede di poter scrivere una lettera a suo padre

omicidio filomena galeone

C’era sgomento in strada ieri a Napoli mentre tutti si chiedevano che cosa fosse successo in quella casa. Con le immagini del ragazzo con le mani sporche di sangue che chiede qualcosa dal balcone, le persone che hanno assistito alla scena dovranno farci i conti per diversi tempo. Non potranno dimenticare quello che è successo nel giorno in cui il giovane ha ucciso sua madre. Tutto sarebbe iniziato per un banale litigio per la Playstation, come si legge oggi su Repubblica, poi l’omicidio. Ha preso un coltello trovato in casa il 17enne di Napoli che ha ucciso mamma Filomena Galeone, l’ha colpita più volte, forse fino a 30 coltellate prima di toglierle la vita.

Non crede neppure lui a quello che ha fatto, dice che voleva bene a sua madre, parla di una bella famiglia. Ed effettivamente in zona, lo confermano un po’ tutti: i suoi genitori, stavano organizzando un viaggio, non pensavano che si sarebbe trasformato in un omicida. Volevano portarlo in America per i suoi 18 anni, fargli un dono speciale. Non ci sarà più nulla del genere. Davanti al magistrato, il ragazzo ha raccontato: “Le voglio bene. Siamo una bella famiglia. Non volevo ammazzarla, non volevo”.

Oggi sarà interrogato dal giudice, la pm minorile Fabrizia Pavani gli contesta il reato di omicidio aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

L’omicidio di Filomena Galeone a Napoli

Le risposte arriveranno con il tempo, per provare a capire che cosa sia scattato nella testa di questo ragazzo che i vicini descrivono come “strano”. Parlano di autismo ma non risulta esserci nessuna diagnosi del genere per il ragazzino. Filomena Galeone, aveva 61 anni, medico dirigente all’Asl 1, è stata uccisa in un caldo pomeriggio di metà giugno da suo figlio, un figlio che aveva tanto voluto e poi adottato; lo stesso che dopo averla uccisa, si è barricato in casa provando per alcuni minuti a far credere di essere la vittima invece che l’aggressore. Tutto era iniziato mercoledì pomeriggio quanto il 17enne decide di fare un acquisto per la sua PS4. La madre non è d’accordo, i due discutono. Lo studente se ne va in camera sua e ascolta, come racconta, una chiamata di sua madre che si sfoga forse con un’amica in merito alla discussione avuta con lui. Si accende qualcosa nella sua testa, impugna un coltello da cucina e reagisce. Uccide sua madre con oltre 30 coltellate. Gli agenti dell’ufficio prevenzione generale arrivano poco dopo, mentre il centro storico è passato dalla leggerezza della movida al panico del delitto. Il giovane viene condotto in questura e interrogato. Non versa lacrime, ma confessa.

Il padre del ragazzo, affida le sue parole agli avvocati Ilaria Criscuolo e Flavio Ambrosino: “Dite a mio figlio che gli voglio bene. Non lo lascerò solo”. E dunque proviamo a riportare l’orologio indietro e torniamo a qualche minuto prima delle 19 di mercoledì, quando ancora nella casa nei pressi di via Mezzocannone niente lascia presagire la tragedia imminent

Assistito dagli avvocati Criscuolo e Ambrosino, dovrà comparire oggi davanti al gip minorile Angela Draetta per la convalida del fermo firmato dalla pm Pavani. Da mercoledì sera è rinchiuso nel Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. Pare che abbia chiesto di poter scrivere una lettera a suo padre.

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