Attualità Italiana

Il figlio 15enne di Ciro Palmieri conferma il carattere violento di suo padre: clima da incubo

Il figlio 15enne di Ciro Palmieri racconta di come suo padre fosse un uomo violento e di come la casa in cui vivevano era una sorta di prigione

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Quando la vicenda di Ciro Palmieri è venuta alla luce, le domande non sono mancate. Ci si è chiesto anche come fosse stato possibile riprendere un omicidio in casa, come mai ci fossero delle telecamere. La risposta l’ha fornita il figlio 15enne di Ciro Palmieri, raccontando di come la casa in cui lui, sui fratello di 11 anni, sua madre e il fratello maggiore, fosse una sorta di prigione. Non succedeva nulla che il Palmieri non volesse. Monica, la moglie dell’uomo, nel 2015 aveva provato a denunciare i maltrattamenti subiti e a quanto pare, sette anni dopo, le cose non erano cambiate, anzi. Un clima di terrore e violenza: così il figlio di Ciro Palmieri, che insieme a sua madre e a suo fratello maggiore ha ucciso il padre, ha descritto la vita in famiglia. Ed è per questo che, al culmine dell’ennesima lite, i fratelli, avrebbero deciso di difendere mamma Monica e avrebbero ucciso Ciro Palmieri. Quello che però le forze dell’ordine devono comprendere è il perchè dei fatti successivi. Denunciare maltrattamenti, una lite, le botte e poi un omicidio avvenuto per legittima difesa, avrebbe cambiato tutto. E invece Monica e i suoi figli hanno occultato il cadavere del marito, hanno raccontato una serie di cose non vere, arrivando anche a simulare la sua scomparsa. E questo, cambia radicalmente la loro posizione.

Omicidio Ciro Palmieri non cambiano le accuse contro figli e moglie

L’accusa, nei confronti dei tre, rimane quella di omicidio volontario, aggravato dalla crudeltà dell’azione, e di occultamento di cadavere. Il giudice ha convalidato il fermo del 15enne, che sarà collocato in un istituto penale minorile, mentre per Monica Milite e il figlio più grande, Massimiliano, è stata disposta la misura cautelare nel carcere di Fuorni, a Salerno. Entrambi, comparsi davanti al gip e assistiti dall’avvocato Damiano Cantalupo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nel frattempo, il quarto figlio della coppia, è tornato a casa per occuparsi del bambino di 11 anni che ha assistito all’omicidio.

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