Attualità Italiana

51mila euro di polizza per l’omicidio di Silvia Cipriani: ipotesi smentita

Si susseguono le indiscrezioni sul caso Cipriani ma l'avvocato Conti smonta le nuove piste: i 51 mila euro non esistono

silvia cipriani

In queste settimane, c’è grande attenzione mediatica intorno al caso di Silvia Cipriani, l’ex postina di Cerchiara scomparsa nel nulla il 22 luglio. Dei resti umani, sono stati ritrovati nei boschi della provincia di Rieti, poco distanti dalla sua macchina abbandonata e tutto porterebbe a pensare che la donna sia stata uccisa e che quello ritrovato, sia il suo corpo. E mentre il medico legale continua il suo lavoro, per dare le risposte scientifiche a chi indaga, si continua a parlare di questa vicenda, cercando di capire quale potrebbe esser stato il movente di questo omicidio, sempre che omicidio sia stato. In paese si mormora, si parla di soldi, di denaro sotto al mattone e nelle ultime ore, dopo che il nipote di Silvia Cipriani, Valerio, è stato iscritto nel registro degli indagati, è emersa una nuova ipotesi. Una ipotesi legata a una polizza che avrebbe fatto guadagnare alla Cipriani, circa 51mila euro, un bottino sicuramente ghiotto per un possibile movente. Nella giornata di ieri si è quindi molto parlato di questo denaro, con le varie ipotesi ma già nella serata, l’avvocato che difende Valerio, che in questa storia sarebbe anche parte offesa, ha smentito le indiscrezioni giornalistiche. E’ vero, esiste una polizza ma la signora Cipriani non ha mai incassato quella cifra. A oggi quindi, l’unico tesoretto della donna, sarebbero i 10 mila euro incassato dopo la vendita di un piccolo casolare, che pare siano stati depositati sul suo libretto di risparmio.

Sfuma la pista che portava ai 51mila euro di Silvia Cipriani

Silvia Cipriani aveva una polizza infortuni ha spiegato l’avvocato Luca Conti RietiLife. “Una polizza che avrebbe fruttato 510 euro per ogni punto di invalidità in caso di incidente, soldi che non ha mai preso – spiega l’avvocato – soldi che non sono mai stati incassati”.

L’avvocato ha poi ribadito: “Si parla di questo fienile venduto per 10mila euro. Bene, i soldi non sono scomparsi e sono tra conto corrente e libretto, non sono spariti. Si parla di movente economico, di prestito o truffa, ma i riscontri non ci sono.” I nipoti di Silvia continuano a credere che la donna possa aver avuto un malore e che non ci sia nessun assassino in circolazione.

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