Attualità Italiana

E’ caccia al killer delle prostitute a Roma: una telecamera potrebbe essere decisiva

E' caccia all'assassino: potrebbe essere un serial killer quello che ha agito a Roma il 17 novembre uccidendo nel quartiere Prati 3 donne

roma ultime notizie serial killer

E’ una zona tranquilla, dicono tutti gli abitanti del quartiere. Ci sono avvocati, gente che lavora in tv, persone che vivono qui da tanti anni. Prati è un quartiere noto a Roma, per essere un posto residenziale, non alla portata di tutti, anche economicamente parlando. E’ chiaro che tre omicidi in un solo giorno, lasciano tutti sconvolti. Ma non stupisce, pare, il fatto che le vittime siano tre prostitute. Sono diverse le persone intervistate a parlare di come nel quartiere, e anche in vie vicine tra Piazzale Clodio e Via Cipro, si possano trovare escort, prostitute, centri massaggi. “Basta leggere sui pali della luce i foglietti con i numeri di telefono” dice una persona intervistata ai microfoni de La vita in diretta. Nessuno però, si aspettava tre omicidi, nessuno si aspettava che sul quartiere, incombesse l’incubo serial killer. 24 ore dopo, si lavora per cercare l’assassino: le indagini vanno avanti e si cerca un qualsiasi prova su tabulati telefonici e immagini delle telecamere di sorveglianza. Non solo un serial killer, ci sono anche altre piste che portano proprio al giro di prostituzione di cui probabilmente, le tre vittime, facevano parte. Una vendetta, uno sgarro, una punizione? Toccherà a chi indaga dare delle risposte.

  Le vittime, tutte uccise a coltellate, sono due donne asiatiche sulla quarantina, con ogni probabilità cittadine cinesi, e una cittadina colombiana di 65 anni, Marta Castano. Le prime due sono state trovate senza vita in uno stabile di via Augusto Riboty, mentre l’altra in una palazzina di via Durazzo.

Tre donne uccise a Roma nel quartiere Prati: le ultime notizie

Le vittime, tre prostitute, sono state trovate in due appartamenti poco distanti nel quartiere Prati, nella mattinata di giovedì. L’ipotesi che appare più accreditata sembra quella che a colpire sia stata un’unica mano. Un’ulteriore spinta delle indagini potrebbe arrivare anche da una telecamera presente in uno dei due appartamenti. La sorella di una delle vittime avrebbe infatti confermato alle forze dell’ordine, la presenza di una video camera funzionante, in casa della donna. Il fatto che le donne siano state uccise tutte in casa, lascerebbe pensare che avevano un appuntamento con la persona a cui hanno aperto la porta e di questo appuntamento, potrebbe esserci una qualche traccia nei tabulati.

Le telecamere in casa potrebbe portare a una svolta

 Secondo la sorella della donna colombiana ( in un primo momento si era parlato di una donna brasiliana) trovata uccisa in via Durazzo, all’interno dell’appartamento in cui si è consumato l’omicidio era inoltre presente una telecamera che potrebbe aver ripreso parte o tutto l’omicidio. E una telecamera, stando a quanto raccontato da una donna che lavora nello stabile di via Augusto Riboty, dove sono avvenuti gli altri due omicidi, era presente, nascosto dietro un vaso, anche nell’appartamento in cui lavoravano le due donne asiatiche. Elementi questi su cui sono ora al lavoro gli inquirenti.

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