Claudio Sterpin: “Sebastiano è il mandante dell’omicidio di Liliana”
Claudio Sterpin pensa che Liliana potrebbe non essere mai uscita di casa: suo marito? Il mandante: ecco le accuse a Sebastiano
“Io voglio sperare che non sia Sebastiano l’autore del fatto ma lui sa chi ha ucciso Liliana” sono queste le parole di Claudio Sterpin che oggi ha una nuova idea in merito a quello che sarebbe successo il 14 dicembre del 2021, il giorno in cui Liliana Resinovich è stata uccisa. Dopo che la procura di Trieste ha iscritto Sebastiano Visintin nel registro degli indagati, le accuse dell’amico speciale di Lilly si sono fatte più decise. Ma anche oggi in tv, Sterpin spiega che potrebbe non essere Visintin l’autore materiale dell’omicidio anche se è convinto di una cosa: Liliana era in casa e ha aperto la porta alla persona che le ha fatto del male.
Dunque una ricostruzione molto diversa rispetto a quello che potrebbe essere successo la mattina in cui la donna è morta, visto che le telecamere la riprenderebbero in giro per le strade di Trieste. Claudio Sterpin però da mesi di dice convinto che quella nelle immagini non è Liliana e dunque, la sua ricostruzione, è diversa.
La ricostruzione di Claudio Sterpin sull’omicidio di Liliana Resinovich
Cosa sarebbe successo dunque la mattina del 14 dicembre del 2021 quando Liliana scompare nel nulla e di lei si perde ogni traccia fino al 5 gennaio, giorno in cui viene ritrovata nell’ormai tristemente noto boschetto?
“La mia idea è che Sebastiano è attorniato da un gruppo di persone che hanno fatto tutto per lui o che gli hanno dato una mano. Da solo non poteva farlo. Chi lo ha aiutato? Lui conosceva un sacco di gente, può averlo aiutato chiunque, anche un pezzente che passa per strada. Io dirò in procura le stesse cose, io vorrei essere da solo per dire liberamente le cose che penso” ha detto Claudio Sterpin a La vita in diretta.
“A me puzza che sia successo tutto per strada sotto gli occhi dei passanti. Io penso che tutto questo possa esser stato preparato e premeditato. Compreso una persona che faccia da sosia e che scimmiotti Liliana la mattina della scomparsa, ci sono troppe lacune. Lei potrebbe non essere mai uscita viva da casa, impossibilitata a chiamare, lei mi avrebbe chiamato, io penso che sia stata prigioniera. Lei ha aperto la porta, si fidava di tutti ma non era idiota, lei forse ha aperto perchè si fidava di chi l’ha uccisa” è questa la tesi di Claudio Sterpin.
Il 23 giugno Claudio Sterpin sarà ascoltato a Trieste in occasione dell’incidente probatorio per mettere nero su bianco le sue dichiarazioni e ribadire quello che è il suo punto di vista.