Padova, Alessia uccisa dal padre omofobo?
Alessia è morta perché era lesbica? L’amico Mirko punta il dito contro il padre omofobo della giovane cameriera di Padova. E' questa la spiegazione dell'omicidio-suicidio?
Potrebbe avere un movente di sfondo omofobico l’assurdo gesto di un genitore di Padova che ha ucciso la figlia Alessia di 33 anni e poi si è tolto la vita. A dare questa spiegazione del terribile omocidio-suicidio compiuto a Padova dal signor Tiziano Gallo è un amico della vittima, Mirko Zoccarato, gay dichiarato dal 2009. Padre e figlia vivevano a San Giorgio Pertiche. Il 63enne, ex operaio alla Carraro rimasto vedovo da 13 anni, ha sparato contro la figlia, cameriera, e poi ha rivolto l’arma verso di sé e si è tolto la vita. Ma perché lo ha fatto?
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Mirko racconta di un uomo violento e burbero che non accettava l’omosessualità della figlia. Lui stesso ha testimoniato di essere stato più volte oggetto di offese pubbliche da parte del signor Gallo per via delle sue preferenze sessuali, ben note in paese. Lo ha incontrato un paio di volte al bar Centrale e lo ha insultato augurandogli la morte solo perché era dichiaratamente omosessuale. Per questo non vedeva di buon occhio neppure la sua amicizia con la figlia. Dopo il tragico epilogo di questa storia Mirko è sbottato e non ha potuto non raccontare la sua verità, certo che l’amica Alessia sia morta a soli 33 anni per mano del padre perché “colpevole” di essere lesbica. La prima ipotesi dopo l’omicidio-suicidio descriveva un quadro ben diverso: si era detto infatti che l’uomo avesse ucciso la figlia dopo la diagnosi di tumore. In molti avevano immaginato questo padre disperato nel vedere la figlia malata, talmente debole da non riuscire ad accettare la malattia e di preferire la morte per entrambi. E invece le cose potrebbero essere molto diverse. Questa pista del resto era già stata parzialmente abbandonata dopo il parere del dal medico di famiglia Gallo che aveva smentito che Alessia fosse malata di cancro.
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