Economia

Reddito di cittadinanza ultime notizie: lavori di pubblica utilità per chi percepisce il sussidio

Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha firmato un decreto che attiva i lavori di pubblica utilità per chi percepisce il reddito di cittadinanza

reddito di cittadinanza


Reddito di cittadinanza ultime notizie: novità importanti sui lavori di pubblica utilità per chi percepisce il sussidio. I beneficiari del reddito di cittadinanza dovranno svolgere lavori socialmente utili presso il Comune di residenza. Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha firmato il Decreto ministeriale in accordo con i Comuni. Dunque i lavori di pubblica utilità vengono di fatto attivati diversi mesi dall’entrata in scena della misura. Catalfo ha fatto sapere delle novità tramite un post su Facebook. Ecco dunque cosa cambierà per i percettori del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza ultime notizie: arriva il decreto sui lavori di pubblica utilità per i beneficiari del sussidio

La firma del decreto che riguarda i lavori di pubblica utilità, da svolgere presso il Comune di residenza dei beneficiari del reddito di cittadinanza, viene definito da Nunzia Catalfo come “un atto importante“. Questo al fine di costruire “un moderno sistema di welfare state che rinsalda il patto tra Stato e cittadino“. Cosa cambia ora per i cittadini che risultano essere beneficiari del sussidio? I Comuni potranno stabilire una serie di attività da far svolgere, ovvero i Progetti Utili alla Comunità. Per farlo potrà anche collaborare con altri enti pubblici e con enti del Terzo settore. Questa tipologia di lavori abbraccia ambiti artistici, culturali, sociali, ambientali, di tutela dei beni comuni, o formativi.

Il Decreto firmato dal Ministro del Lavoro, oltre a stabilire i lavori di pubblica utilità, mette in chiaro alcune regole da rispettare da entrambe le parti. Chi percepisce il reddito di cittadinanza non potrà essere inserito in sostituzione del personale dipendente svolgendone le mansioni, sia che si tratti di enti privati che pubblici. Non possono essere messi al posto di lavoratori assenti per diverse cause o come supporto all’organico dell’ente in periodi particolarmente intensi dal punto di vista lavorativo.

Ma come sta andando invece la questione relativa alla firma del Patto per il lavoro? Secondo quanto si apprende, su 700 mila persone, solamente 50 mila hanno firmato questo patto. Dunque questo elemento, che è parte integrante del reddito di cittadinanza, stenta a decollare. Come sappiamo, i percettori del reddito hanno l’obbligo di sottoscrivere il Patto per il lavoro impegnandosi nella ricerca di un impiego. E’ possibile rifiutare massimo tre offerte di lavoro prima di perdere il diritto al sussidio. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti per capire se la macchina del reddito di cittadinanza riuscirà a partire seguendo quanto promesso.



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