Economia

Aprire un’attività in proprio: da dove cominciare?

La guida per mettersi in proprio sul mercato del lavoro: quali sono i passi preliminari da fare

Al giorno d’oggi sempre più persone decidono di investire i propri soldi per iniziare un’avventura professionale per conto proprio. Grazie alle innovazioni, alle tecnologie e alle tante professioni che sono nate nei tempi moderni, infatti, si tratta di una scelta molto più realizzabile rispetto al passato e che sicuramente ha i suoi benefici.

Infatti, quando si riesce ad ingranare bene e avere successo, i vantaggi non mancano. Se riusciamo a gestire l’attività nel modo giusto, è possibile organizzare il lavoro in base alle nostre esigenze, ai nostri hobby, alla famiglia e così via. Inoltre, in molti casi mettendosi in proprio si può lavorare direttamente da casa.

Le possibili attività da aprire per conto proprio sono davvero tante ed in ogni caso significa scegliere di partire per un “nuovo viaggio” dal quale, comunque vada, impareremo moltissimo a livello professionale e non solo. Se non si ha alcuna esperienza nel campo, è bene affidarsi a guide specializzate e professionisti che possano darci delle indicazioni utili per partire con il piede giusto.

Mettersi in proprio: ecco tutte le indicazioni utili

Ma quali sono i requisiti per iniziare? Molto semplice, prima di tutto è necessario essere maggiorenni. Poi, si deve scegliere tra varie opzioni a seconda delle esigenze e della tipologia di lavoro che vogliamo svolgere:

  1. Aprire partita IVA
  2. Lavorare con contratti di collaborazione
  3. Costituire una società

Quale sia la via migliore tra queste, dipende da che tipo di attività vogliamo aprire. Innanzitutto, partiamo dalle ragioni della nostra decisione.

Se si è stati costretti a lasciare il vecchio lavoro o si è perso per un qualsiasi motivo, la cosa migliore da fare è guardarsi intorno e capire qual è l’andamento del mercato, quali sono i settori più in voga. Dobbiamo poi mettere in conto il fatto che, a seconda dell’attività che decideremo di avviare, l’investimento dovrà essere più o meno corposo.

Ad esempio, se ci vogliamo dedicare alla vendita di servizi verseremo probabilmente una somma iniziale inferiore rispetto a quella che servirebbe per aprire un’attività nel campo della ristorazione.

Il secondo caso è quello in cui abbiamo un impiego, ma vogliamo aprire qualcosa di nostro che gradualmente lo vada a sostituire. In tal caso, per mantenere entrambi i lavori e gestirli nella maniera corretta, dovremo scegliere un’attività che possa essere portata avanti senza toglierci troppo tempo. Oppure, dobbiamo trovare un collaboratore, un socio, che ci aiuti.

Tra le tante possibilità che ci sono, per chi ha conoscenze a livello di marketing digitale le strade sono varie. Focalizzandoci sui social media, ad esempio, che sono uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati al giorno d’oggi e rappresentano importanti strumenti per farsi pubblicità online, mettersi in proprio come Social Media Manager o consulente specializzato in social, può essere davvero allettante e proficuo.

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Dall’altra parte, possiamo decidere invece di dedicarci a un tipo di attività completamente diversa, come la vendita di alimenti biologici o, ancora aprire un e-commerce in dropshipping, cioè creare una vetrina online dove vendere prodotti che non si possiedono direttamente, ma che sono collocati presso una “casa madre” alla quale inoltrare gli ordini fatti dai clienti.

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