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Gasperini all’Inter, è lui il nuovo tecnico neroazzurro

Il tormentone sembra davvero avere un epilogo. L’ultima panchina della serie A stagione 2011-2012 è stata praticamente assegnata.  Gian Piero Gasperini sarà il nuovo allenatore dell’Inter. Non sapremo mai se l’ex genoano è stata o meno la prima scelta del presidente Massimo Moratti, fatto stà che sarà lui a guidare i vicecampioni d’Italia in carica […]


Il tormentone sembra davvero avere un epilogo. L’ultima panchina della serie A stagione 2011-2012 è stata praticamente assegnata.  Gian Piero Gasperini sarà il nuovo allenatore dell’Inter. Non sapremo mai se l’ex genoano è stata o meno la prima scelta del presidente Massimo Moratti, fatto stà che sarà lui a guidare i vicecampioni d’Italia in carica all’assalto del Milan, già dalla prossima Supercoppa di Lega. Il tecnico di Grugliasco avrebbe già firmato nella serata di ieri un contratto, che lo legherà alla società neroazzurra per una stagione con un compenso di circa 1.2 milioni di euro e la possibilità di rinnovo. E’ sicuramente una vera e propria scommessa quella azzardata dallo staff dirigenziale meneghino, perchè il Gasp può vantare nel suo carniere esperienze nel settore giovanile della Juventus prima della parentesi al Crotone e alla felicissima esperienza di Genoa, conclusasi però con un esonero.

A questo punto occhio alle mosse di mercato del direttore dell’area tecnica Marco Branca. Come è noto Gasperini predilige far giocare le sue squadre con un 3-4-3 molto armornico. I tre centrali difensivi in linea, due laterali che si sacrificano in entrambi le fasi, gli altri due centrali di centrocampo che sappiamo costruire gioco, la punta di peso con gli altri due attaccanti, alle spalle, che agiscono di rimorchio. Se confermato questo modulo sarà mini rivoluzione all’Inter con lo scontato arrivo di Domenico Criscito dal Genoa, la conferma di Diego Milito (che diventerà il terminale offensivo di riferimento con alternativa Pazzini) e l’acquisizione di una terza punta di movimento (Palacio a questo punto diventerebbe una pista praticabile). Sarà a questo punto molto difficile trattenere Maicon, che non ama questo tipo di gioco. Molti gli interrogativi per una squadra troppe volte rivoluzionata, anche quando aveva trovato la sua fisionomia vincente.

Tommaso Maria Ferrante



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