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Austria, lo strano caso del robot suicida

Arriva dall'Austria lo strano caso del robot suicida. Vediamo cosa è successo all'elettrodomestico che avrebbe compiuto spontaneamente il gesto estremo


Una curiosa notizia proviene dall’Austria. Si tratta dello strano caso del robot suicida. A quanto pare, l’iRobot Roomba 760 non era a conoscenza delle tre leggi di Asimov riguardanti la robotica: mai arrecare danno a umani, obbedire ai loro ordini e proteggere la propria esistenza senza contravvenire alle regole precedenti. Ignorando il terzo punto, ha scelto di suicidarsi. Il campo della robotica è sempre più all’avanguardia. Gli oggetti da noi creati possono portare a termine un’operazione chirurgica con estrema precisione o svolgere numerose funzioni nell’industria. Insomma, sono sempre più presenti nella nostra società e spesso nemmeno facciamo caso a loro. Il dilemma di molti film di fantascienza è quello riguardante la loro presunta capacità di provare emozioni. La notizia incuriosirebbe di certo tutti quei registi e scrittori che negli anni si sono occupati del tema. Pare infatti che a Hinterstoder im Kirchdorf, in Austria, un piccolo dispositivo per lavori domestici, l’iRobot Roomba 760, si sia suicidato. Questo è quanto riportato dal suo proprietario, Gernot Hackl, e dai vigili del fuoco, intervenuti per spegnere l’incendio causato dalla macchina ridotta in cenere. Vediamo nello specifico come sono andate le cose. Gernot attiva il suo iRobot Roomba 760 per ripulire alcuni avanzi di cereali. Infatti, il piccolo elettrodomestico serve principalmente per aiutarci nelle pulizie domestiche; poi, il 44enne austriaco spegne il dispositivo e lo lascia in cucina per uscire di casa. Tornato a casa, nota un denso fumo nero uscire dalla sua abitazione. Si trattava proprio dell’Irobot Roomba 760. Il robot suicida fa parte del modello di quarta generazione realizzato dall’azienda americana fondata nel 1990 da esperti di robotica del Massachusetts Institute of Technology. Nella ricostruzione dei fatti, l’unica spiegazione che si è dato il proprietario è stata la seguente: la piccola macchina si sarebbe attivata da sola e, spontaneamente, avrebbe percorso il tratto dalla credenza alla piastra per poi prendere fuoco. L’uomo ha chiesto il risarcimento all’azienda e al momento è costretto a trovarsi un’altra abitazione. Insomma, questa sarebbe la sua versione. I più maliziosi (o i più scettici, se vogliamo) sostengono che l’uomo abbia dimenticato di spegnere il robot o che ci sia stato un malfunzionamento nell’elettrodomestico. A ogni modo, proviene dall’Austria questo strano caso del robot suicida, che va ad aggiungersi alle altre leggende metropolitane riguardanti casi simili. Nel caso poi la storia fosse vera (ipotesi molto remota), ci sarebbe da chiedersi quali motivazioni hanno spinto il piccolo hardware a compiere un gesto così estremo.



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