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Orrore in Germania: genitori mettono al mondo figlio per poterlo violentare

Una vera e propria storia dell'orrore quella proveniente dalla Germania: dei genitori mettono al mondo un figlio per poterlo violentare


Una vera e propria storia dell’orrore quella che viene dalla Germania. Dei genitori mettono al mondo un figlio per poterlo violentare. A riportare la notizia è il noto quotidiano nazionale Bild. Se odiate i dettagli macabri, è meglio che non proseguiate la lettura. A ogni modo, i due vevano deciso insieme di mettere al mondo un figlio per poter abusare di lui: per questo, un uomo e una donna sono stati condannati. Si tratta di una coppia tedesca: Melanie R., 26 anni, e Benjamin P., 27 anni, che è stata accusata di aver messo al mondo un figlio con il solo scopo di poterlo violentare. Lunedì scorso c’è stata la sentenza definitiva. A Melanie sono stati dati 5 anni di carcere, mentre Benjamin dovrà scontarne 8 in quanto aveva già precedenti penali. Infatti, nel 1999 è stato cacciato di casa dai genitori per aver abusato della sorellina, 10 anni più piccola di lui. Nel 2009 è avvenuto l’incontro con Melanie su internet. I due avevano gusti macabri e simili. Si sono confessati entrambi le loro fantasie erotiche. Entrambi erano pedofili. Da lì, l’unione e la perversa decisione di mettere al mondo un figlio per abusare di lui. Un vero e proprio film dell’orrore quello avvenuto in Germania. Sarebbe stata la ventiseienne, secondo l’accusa, a proporre all’uomo di abusare di Niklas, il suo bambino di 10 mesi. L’uomo era d’accordo, ma addirittura le rispose di essere in cerca di  un bimbo ancora più piccolo. Così, nel 2011 hanno un figlio insieme: Oliver Erik. Ecco le parole del procuratore Gabriel Waist: “Nel luglio 2011, la donna andò a casa dell’imputato con il bambino di cinque settimane. Benjamin abusò di lui, fotografando il tutto e poi inviò il materiale a un’altra sua partner sessuale per impressionarla”. Il bambino ora si trova al sicuro in un centro d’accoglienza giovanile di Mönchengladbach, in Germania.

 



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