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Fedez parla dei problemi gastrici e di digestione dopo l’operazione

Come sta Fedez oggi dopo l'operazione, dopo il tumore? Lo racconta senza nascondersi

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Sui social e nelle sue interviste Fedez non ha intenzione di nascondere la verità sul tumore che ha affrontato, l’operazione e le conseguenze. Non fa la vittima, semplicemente non ha tabù, non solo perché pensa che la sua esperienza possa essere di aiuto ad altri che vivono la stessa condizione ma anche perché nella sua famiglia ci sono stati altri casi e mai nessun tabù. Parlarne è importante e Fedez lo fa ma ovviamente mette in conto le critiche di chi pensa sia un privilegiato. E’ durante il talk Brutto male addio a Il tempo della Salute del Corriere che Fedez ha parlato ancora una volta della malattia e delle conseguenze. Sui social ha mostrato la cicatrice confidando cosa significhi con lui e quanto ci ha messo per accettarla. All’incontro di ieri ha aggiunto altro, anche il ruolo dei social.

Come sta Fedez dopo l’operazione

“Vivo assolutamente bene oggi, anche se ho delle conseguenze. Prevalentemente sono problemi di tipo gastrico, di digestione. Il mio pancreas – o meglio quel che ne rimane – non produce più abbastanza enzimi e sono costretto ad assumerli prima di mangiare – ha aggiunto – Devo anche cercare di mangiare lentamente, cosa che mi riesce difficilissima, ma rispetto a quello a cui andavo incontro è un grande lusso” ovvio che sono problemi che potremmo definire banali rispetto alle prime preoccupazioni quando Fedez ha scoperto di avere un tumore.

“Sono stato criticato perché ho detto che non se ne esce per forza migliori. Ma chi l’ha detto che si deve per forza migliorare?” meglio non aggiungere anche altri sensi di colpa altrimenti tutto diventa così complicato. “La malattia è una finestra a forma di spirale con una visione che a volte si avvicina e a volte si allontana e bisogna ternersi stretto il ricordo dell’esperienza; questo è un esercizio da fare per ricordarsi quanto si è stati fortunati. Nel momento in cui scopri di avere una malattia c’è una rigerarchizzazione delle tue priorità ma non è sempre detto che ci si ricordi sempre di un’esperienza così traumatica però è un esercizio che bisogna fare per capire quanto si è stati fortunati”.

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