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La moglie di Stefano D’Orazio ricorda quell’ultima notte, lo sguardo impaurito (Foto)

Tiziana non riesce a dimenticare quella notte, l'ultimo sguardo di Stefano D'Orazio (foto)

E’ tanto forte e tanto fragile oggi la moglie di Stefano D’Orazio che al Corriere ha raccontato l’ultima notte che l’ha visto (foto). L’ultimo sguardo di Stefano D’Orazio era di paura, quella che avrebbero tutti al suo posto in questo maledetto periodo. Andava via da solo con l’ambulanza mentre Tiziana supplicava di salire, di andare con lui, non voleva lasciarlo da solo. Purtroppo le regole oggi non permettono un’ultima carezza, non permettono a chi entra in ospedale di avere qualcuno accanto. Tiziana continuava a dire che anche lei aveva il Covid nella speranza che qualcuno cambiasse idea. Non dimenticherà mai lo sguardo impaurito e perso del suo Stefano mentre lo portavano via ed è straziante pensare che quello per loro sia stato l’ultimo momento insieme.

TIZIANA GIARDONI RACCONTA QUELLA NOTTE PRIMA DI CHIAMARE I SOCCORSI

Stefano sembra non avesse una patologia confermata ma era debilitato dall’immunodepressione che lo tormentava da due anni. Continui i controlli per lui e dopo un leggero mal di gola e una tosse fastidiosa entrambi sono risultati positivi al Covid. Sembrava andasse tutto bene ma Tiziana racconta che alle 3 di notte la temperatura di Stefano è salita: “Non riesco a cancellare quella notte in cui ho visto Stefano per l’ultima volta: aveva la febbre a 39 e mezzo, se ne è andato con il 118 guardandomi con lo sguardo impaurito e perso”.

Non avrebbe mai immaginato che tutto finisse in così poco tempo: “Stefano aveva cominciato ad avere delle febbriciattole. Ma per tirarmi su il morale provava a farmi ridere o mi diceva di uscire con le amiche: non l’ho lasciato mai una volta, so che ne aveva paura” si riferisce alla malattia poco “codificata” che era insopportabile, non c’era un vero nemico da combattere. Purtroppo il Covid ha aggravato tutto fino all’ultimo respiro e Tiziana dovrà adesso dimenticare che Stefano, come tanti altri, era lì da solo, senza quella carezza a cui erano abituati ogni sera prima di dormire.

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