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Eva Henger due mesi dopo l’incidente ancora sulla sedia a rotelle: il dolore per le due persone morte

Ha voglia di tornare a camminare Eva Henger e tra le prime cose che farà, andare sulla tomba delle due persone morte nel drammatico incidente

eva henger

 Sono passati due mesi dal maledetto incidente che ha cambiato per sempre la vita di Eva Henger e di suo marito Massimiliano Caroletti. Sono fortunatamente vivi, ma come entrambi hanno più volte spiegato, non possono dimenticare che nell’incidente in cui sono stati coinvolti, hanno perso la vita due persone. Eva poi, da due mesi, lotta in ospedale per tornare a camminare e, come ha raccontato in una lunga intervista per Novella 2000, il percorso vero la guarigione è ancora lungo. Al momento Eva Henger riesce ad alzarsi ma ha ancora bisogno per muoversi, della sedia a rotelle.

Ancora piango spesso per tutto quello che è successo. Mi viene in mente l’incidente, le due persone che non ci sono più. Mi dispiace tantissimo“, confessa. Per Eva infatti ci sarà bisogno anche di un percorso psicologico e non solo di una riabilitazione dal punto di vista fisico. Quello che è successo, è davvero drammatico. Lei e suo marito tra l’altro, sono vivi grazie all’eccellente lavoro che i soccorritori in Ungheria, hanno svolto.

Eva Henger due mesi dopo l’incidente

Ripensando al giorno dell’incidente, la Henger spiega: “Non è importante di chi sia stata la colpa – prosegue – Nessuno è uscito di casa con l’intento di fare del male a qualcuno. La cosa importante è che a questa tragedia abbiamo partecipato in quattro e ora in due non ci sono più. Quando riuscirò a camminare e uscirò vorrei andare a porgere i fiori per loro e dire due parole”.

Ora la Henger sta meglio, ma non dimentica i momenti difficili: “E’ stato stupendo vedere un miglioramento perché ci sono stati momenti bruttissimi di depressione e momenti di speranza. Ci sono giorni in cui ho dei dolori allucinanti, molto forti, e altri in cui ne ho molti meno. Per esempio a volte ho tanto dolore all’osso sacro e al bacino…”.

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