Fiction e Serie TV

Vatican Girl la serie su Emanuela Orlandi un’americanata perfetta

La storia di Emanuela Orlandi raccontata in Vatican Girl: una serie impeccabile su Netflix

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Non c’è nulla da dire sulla costruzione impeccabile e perfetta che è stata fatta in Vatican girl, la serie Netflix che racconta la storia di Emanuela Orlandi. E fallire, sarebbe stata dura, vista la serie di elementi che caratterizzano questa storia. C’è il giallo di una scomparsa che dura da 40 anni, una ragazzina di 14 anni che viene strappata alla sua famiglia al ritorno dalla scuola di musica; c’è Roma e c’è la Città del Vaticano. C’è il Papa, ci sono i soldi, ci sono i segreti della chiesa, c’è la mafia con la Banda della Magliana, ci sono gli uomini di chiesa corrotti e no. Ci sono i segreti, i documenti, falsi o veri. Ci sono le segnalazioni, le lettere, le foto, le telefonate. Ci sono i mitomani. Ma soprattutto c’è una famiglia che da 40 anni cerca risposte, le risposte che il Vaticano, non ha mai dato. E c’è quella frase di Papa Francesco a Pietro Orlandi. “Emanuela è in cielo” ha detto il pontefice al fratello della ragazza scomparsa nel 1983. “Mi si è gelato il sangue” ricorda Pietro, convinto che da sempre, tutti al Vaticano sappiano che fine ha fatto sua sorella e non vogliano dare alla famiglia le risposte che aspettano. E poi c’è anche l’inedita testimonianza di una compagna di classe della Orlandi che in forma anonima, per la prima volta, racconta del grande segreto che Emanuela aveva, il segreto che forse è alla base del suo sequestro.

Ci sono i giornalisti che da sempre indagano sul caso, scomodi a volte, troppo vicini alla verità in altri casi. Ci sono i dossier e c’è una avvocatessa che ha tutta la voglia di trovare le risposte che nessuno, per 40 anni ha dato. E c’è il mondo intero, davanti allo schermo di una smart tv, a un tablet, a un pc, a chiedere risposte per la famiglia di Emanuela Orlandi. Con la grande domanda che resterà forse, per sempre, senza una risposta: quanto il Vaticano era coinvolto in questa storia? Perchè forse di Emanuela non sapremo mai niente, ma qualcuno, potrebbe confermare quello che gli Orlandi sospettano da sempre.

Vatican Girl è costruita come le migliori serie americane. 4 episodi concentrati di elementi fondamentali, non c’è mai qualcosa fuori posto, non c’è mai un errore. 4 ore di storia raccontata in un climax crescente che porta poi alle risposte che il pubblico cerca. La verità alla portata di tutti, nessun clamoroso segreto internazionale, ma una storia “banale e semplice” che si trasforma in uno dei più grandi gialli della storia italiana e non solo. A oggi, Emanuela Orlandi, è la sola cittadina dello stato Vaticano a essere sparita nel nulla. 40 anni dopo, non ci sono certezze ma solo un sospetto: lì tutti sanno e sapevano.

Emanuela Orlandi e Mehmet Ali Ağca

Mehmet Ali Ağca ha mai davvero avuto a che fare con la scomparsa di Emanuela, o meglio, la ragazza è stata davvero rapite per chiedere uno scambio, la liberazione dell’uomo che ha provato a uccidere il Papa? Tra le prime ipotesi appunto, c’è proprio quella che porta a un intrigo internazionale. Poco credibile, in un’era in cui l’Italia difficilmente, avrebbe liberato un prigioniero per uno scambio di questo genere. Poco credibili e deliranti i racconti di Mehmet Ali Ağca. Ma la pista, per lungo tempo, è stata seguita.

Emanuela Orlandi e la Banda della Magliana

Come spiegano i familiari di Emanuela, e anche il giornalista Andrea Purgatori, voce narrante di questa serie, forse non c’è una sola teoria valida, forse in ogni pista c’è un pizzico di verità. E il coinvolgimento della Banda della Magliana nel sequestro, nelle fasi iniziali di questo rapimento, sembra essere una pista più che credibile. La testimonianza dell’amante di De Pedis, quella tomba in Santa Apollinare specchio di un favore che qualcuno al Vaticano avrebbe dovuto ricambiare, ne sarebbero la dimostrazione. Riciclaggio internazionale, mafia, soldi da ripulire, debiti. Un grande segreto con un uomo del Vaticano coinvolto, una ragazzina di 14 anni che poteva parlare.

Emanuela Orlandi e la testimonianza di Sabrina Minardi

E’ una ricostruzione quasi impeccabile quella che Sabrina Minardi fa della vicenda. Racconta di come in pochi mesi si è ritrovata coinvolta nella vita del boss della banda della Magliana, di quando ha portato Emanuela Orlandi nella sua casa di Torvaianica, dove sarebbe rimasta per giorni. E poi la sua missione finale: consegnarla presso le pompe di benzina della Città del Vaticano, a un prete. “Io avrei anche voluto lasciarla scappare, ma lei non sarebbe stata in grado di muoversi” ha detto la Minardi, raccontando di come per giorni a Emanuela furono dati farmaci e forse droghe.

Emanuela Orlandi e i documenti consegnati a Fittipaldi

Il coinvolgimento del Vaticano nel sequestro di Emanuela Orlandi, si potrebbe dimostrare grazie a 5 fogli che il giornalista Fittipaldi ha ricevuto da una fonte. Una lettera che anticipa un dossier di quasi 200 pagine, che racconterebbe di anni e anni in cui il Vaticano, ha pagato per far vivere Emanuela Orlandi all’estero, a Londra. E poi l’amaro finale, si comprenderebbe che Emanuela, dopo la sua morte, è stata riportata in Italia, precisamente nel Vaticano, dove avrebbe trovato sepoltura. Spese “finali” di 21 milioni di vecchie lire.

E’ tutto un gioco di potere

E’ probabilmente questa la frase più significativa della serie e la pronuncia l’amante di De Pedis. Non sapremo mai che cosa è successo a Emanuela Orlandi ma è chiaro che sia stata vittima di un gioco troppo più grande di lei, della sua famiglia e di tutte le persone che per anni hanno cercato risposte, trovando solo un muro di gomma contro il quale rimbalzare. Emanuela aveva visto una cosa che forse non avrebbe dovuto vedere, sapeva qualcosa che non doveva sapere, era stata vittima di un tentativo di abuso, conosceva i nomi e i volti. E qualcuno forse, ha usato tutto questo per minacciare, per i soldi, per il potere.

Le strade deserte di Roma, i flashback su quel caldissimo giorno di giugno del 1983, le telefonate dell’americano. Le continue domande di Pietro Orlandi e della sua famiglia, le tesi, le teorie, la ricerca di Emanuela. 40 anni dopo, ancora nessuna certezza.

Il vaticano sa

Sul finale, tutte le persone coinvolte in questo racconto, in Vatican Girl, non hanno dubbi. In Vaticano tutti sanno. “L’analisi dei costi e dei benefici fatta dal Vaticano è tra la verità sul destino di Emanuela e il segreto che non possono rivelare. È il potere della Chiesa contro una sola vita. E il potere della Chiesa vince sempre. Ma non importa quanto terrai un segreto nascosto perché, prima o poi, la verità verrà fuori.” Queste le parole di Andrea Purgatori, il giornalista del Corriere della sera, voce narrante di Vatican Girl.

L’inconfessabile segreto di Emanuela Orlandi

Vatican Girl è una serie perfetta, che con la giusta promozione , potrebbe avere un clamoroso successo in America e nel mondo intero. E’ del resto, un’americanata perfetta, nella migliore delle accezioni.

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