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All Her Fault, chi ha rapito il piccolo Milos? Tutta la verità sulla baby sitter e sul sequestro

All her fault: chi ha rapito il piccolo Milos e perchè? Chi è davvero la baby sitter che ha il bambino e perchè lo ha sequestrato? Spoiler e anticipazioni: tutta la verità

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All Her Fault è la nuova miniserie thriller anglo-statunitense ideata da Megan Gallagher e diretta da Minkie Spiro e Kate Dennis. I primi due episodi disponibili su Sky hanno già catturato l’attenzione del pubblico con un mistero che colpisce allo stomaco: che fine ha fatto il piccolo Milos?
E, soprattutto, chi è davvero la ragazza che si è spacciata per baby sitter?

La vicenda inizia come un qualunque pomeriggio di routine. Marissa, la protagonista, si reca all’indirizzo ricevuto da una presunta mamma del quartiere per riprendere suo figlio dopo un playdate. Ma alla porta si presenta una donna sorpresa, che dice di non conoscere né lei né Milos. Nessuna baby sitter, nessun gioco tra bambini. Solo un’inquietante messinscena. Da qui, prende forma un labirinto di bugie, identità spezzate e verità che nessuno aveva il coraggio di guardare in faccia.

A partire da ciò che sappiamo nei primi episodi — e considerando ciò che la serie svelerà più avanti — abbiamo raccolto le ipotesi più solide su chi abbia rapito Milos e sull’identità della misteriosa baby sitter. Se siete curiosi e volete conoscere tutta, ma proprio tutta la verità sul finale della serie, potete andare avanti. Se invece non amate gli spoiler, bloccate qui la lettura e aspettate l’uscita dei nuovi episodi di All Her Fault.

All her fault, la baby sitter non è chi dice di essere: ma chi è davvero?

Per i genitori del quartiere, Carrie Finch è una giovane tata affidabile, gentile, perfettamente integrata nelle dinamiche familiari dei suoi datori di lavoro. Ma questo è il suo personaggio pubblico. La verità è che la ragazza che ha preso Milos non si chiama affatto Carrie. Il nome è solo una copertura.
Dietro quella facciata si nasconde una donna che, negli anni, ha cambiato identità, casa e vita pur di portare avanti un piano che sembra studiato nei minimi dettagli.

Non è una criminale improvvisata: chi ha visto i primi episodi lo capisce. Sa come non lasciare tracce, come confondere chi la segue, come gestire un bambino senza fargli temere il peggio. È preparata, fredda, determinata. Ma perché dovrebbe rapire proprio Milos? E perché scegliere un metodo così complesso?

All her Fault, unn rapimento organizzato o un gesto personale?

È chiaro fin da subito che quello di Milos non è un sequestro casuale. Non si tratta di un crimine estemporaneo: dietro c’è una pianificazione meticolosa. Spostamenti calcolati, telefoni usa e getta, messaggi inviati dalla presunta mamma del compagno di classe… Tutto fa pensare a una persona che ha studiato la famiglia Irvine per molto tempo.

Le ipotesi che circolano tra gli spettatori sono tre:

• Ipotesi 1: la baby sitter agisce per motivi personali

Qualcuno che conosce la famiglia, forse dal passato.
Un conto in sospeso, una ferita mai rimarginata, un legame spezzato.
Il comportamento di Carrie (o chiunque sia) sembra sostenuto da un’emozione forte, quasi intima.

• Ipotesi 2: un rapimento a fini economici

In molti thriller la richiesta di riscatto arriva presto. Qui no.
Il che rende tutto più ambiguo: perché rapire un bambino se non per soldi?

• Ipotesi 3: una vendetta contro Marissa

È lei il bersaglio? Le dinamiche della prima puntata lasciano pensare che l’obiettivo non sia Milos in sé, ma ciò che la sua scomparsa provoca nella madre.

All her Fault: chi sta aiutando la baby sitter?

Da sola, la giovane rapitrice non potrebbe orchestrare tutto.
Per questo la serie lascia intravedere la presenza di una rete, piccola ma efficiente.

• Un ex compagno dall’ambiente criminale

Una persona che le offre appoggi logistici, auto, vie di fuga.
Un uomo ombroso, abituato alla clandestinità, che pare disposto ad aiutarla… ma forse non gratuitamente.

• Il padre della ragazza

Un uomo che conosce la sua vera identità e che, invece di fermarla, sembra quasi incentivarla.
Il suo ruolo è ambiguo: la protegge o sfrutta il suo piano a proprio vantaggio?

Insieme formano un triangolo che porta la serie su un terreno scivoloso, dove il confine tra “aiuto” e “manipolazione” si fa sempre più sottile.

All her fault, la verità dietro il rapimento: chi è realmente Milos?

(Se vuoi evitare spoiler pesanti, fermati qui.)

Con il progredire degli episodi, la trama rivela la sua natura più oscura. La baby sitter non è una ragazza instabile, né un’ingenua manipolata. È Josephine Murphy, la madre biologica di Milos. Sei anni prima, un incidente tragico ha coinvolto due famiglie e due neonati. Nello schianto, uno dei bambini muore.
Peter, il marito di Marissa, credendo che il suo vero figlio fosse morto, compie un gesto irreparabile: scambia i neonati, prendendo come proprio il bimbo vivo dell’altra donna.

Josie, sopravvissuta, ha passato anni credendo che suo figlio fosse morto. Poi ha scoperto che era vivo. E che viveva proprio come Milos, nella famiglia Irvine. Il suo rapimento non nasce quindi dal crimine, ma dal dolore. Non vuole “rubare” un bambino: vuole riprendersi quello che le è stato tolto.

All her fault, chi ha davvero rapito Milos?

La domanda centrale della serie, alla luce delle rivelazioni, cambia completamente prospettiva:

  • Chi ha organizzato il rapimento?
    → La baby sitter, cioè Josie Murphy, sostenuta dal padre e dall’ex compagno.
  • Chi è davvero la baby sitter?
    → La vera madre biologica del bambino.
  • Perché lo ha fatto?
    → Perché il marito di Marissa, anni prima, ha “rapito” lui per primo, scambiando i neonati dopo l’incidente.

Il rapimento che vediamo nella serie non è che la risposta — disperata, distorta, ma umana — a un altro rapimento avvenuto molto tempo prima. All Her Fault si rivela una miniserie tesa, emotivamente complessa e costruita su un gioco di specchi in cui nessuno è davvero innocente.
Il rapimento di Milos non è solo un thriller, ma un dramma familiare che mette in discussione il significato stesso di maternità, colpa e identità.

Chi è la “vera” madre? Chi merita il bambino? E quanto può essere pericolosa una menzogna raccontata per amore? Nei prossimi episodi su Sky, tutte queste domande troveranno una risposta. Ma la verità, come spesso accade, sarà molto più sconvolgente di quanto il pubblico si aspetti.

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