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A Vieni da me il figlio di Bruno Vespa, Federico racconta le mancanze dei suoi genitori

Federico Vespa dedica il libro L'anima del maiale a sua madre e a Vieni da me racconta gli errori dei suoi genitori e la sua rinascita (foto)

federico vespa il figlio di bruno vespa


Federico Vespa a Vieni da me senza filtri e senza nascondere nulla perché adesso è tutto superato, ha confidato gli errori fatti dai suoi genitori, ha raccontato che avrebbe preferito una famiglia più umile invece di tante babysitter che scappavano davanti a un bambino così irrequieto. Confida che Bruno Vespa e sua madre sono stati un po’ carenti dal punto di vista affettivo perché a causa del lavoro di entrambi non potevano essere sempre presenti. “Il suo lavoro era un po’ il mio nemico”, parla di Bruno Vespa ma anche di sua madre che fa il magistrato, però tra i due per lui era peggio il lavoro di suo padre, anche perché personaggio famoso. Un papà presente e dolce quando era a casa ma era troppo poco. “A 10 anni ho sempre chiesto normalità. Bisogna rendersi conto che se da 0 a 12 anni non cresci tuo figlio in modo che abbia due spalle larghe poi succedono i guai”. Federico Vespa racconta di una adolescenza molto difficile, vissuta con un totale senso di inferiorità.

FEDERICO VESPA DEDICA IL SUO LIBRIO L’ANIMA DEL MAIALE A SUA MADRE

“Non avevo amici, non avevo un carattere strutturato, uscivo da casa e vedevo un branco di lupi che mi potevano mangiare, ero un agnello”. Senza filtri nel suo libro racconta la sua adolescenza: “Da solo in camera mi facevo schifo ero sempre ultimo nella classifica di bellezza delle ragazze. Tornavo a casa e i miei amici andavano a ballare il pomeriggio io non andavo”. A un certo punto la madre si accorge del suo malessere e lo prende letteralmente per mano, vanno insieme al cinema, a cena: “Mi ha salvato dal precipizio” da lì in poi ha iniziato a uscire anche da solo.
E’ felice che sua madre sia riuscita a tirarlo fuori in quel periodo e dopo qualche anno gli ha consigliato di farsi aiutare da uno specialista. Attacchi di ansia non lo facevano vivere, ha resistito per due anni e poi si è affidato alla psicoterapia ed è stata la sua salvezza. Vespa e sua moglie sanno bene dove possono avere sbagliato e hanno fatto poi di tutto per stare accanto al loro primogenito. Adesso Federico scrive libri e anche per suo padre il suo è un ottimo lavoro ma attende adesso di diventare nonno.



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