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Nek ha rischiato di morire dissanguato, a Verissimo racconta come sta e l’incidente alla mano (Foto)

Per la prima volta Nek racconta dlel'incidnere alla mano, lo fa nello studio di Verissimo (foto)

Per la prima volta Nek a Verissimo racconta dell’incidente alla mano, delle lunghe ore di operazione, della riabilitazione e delle conseguenze psicologiche (foto). Un tragico incidente che per il coraggio del cantante ha avuto un finale positivo, ma se Nek fosse rimasto nella casa di campagna ad attendere i soccorsi sarebbe morto dissanguato. E’ sui social che aveva raccontato qualcosa mostrando la sua mano fasciata quando era ancora in ospedale, poi la riabilitazione, la pazienza perché sarà lunga, ma sempre con il sorriso, sempre sorretto dalla sua famiglia. Ha rischiato davvero la vita, è bastato un momento di distrazione e la sega circolare ha danneggiato tutte le dita ma soprattutto l’anulare e il dito medio.

NEK RACCONTA DELL’INCIDENTE ALLA MANO

“Mi sono tagliato la mano con una sega circolare in un momento di distrazione. Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà”. Undici ore di intervento e sono riusciti a salvargli la mano ma Nek torna al momento dell’incidente e pensa che se fosse rimasto più del dovuto fermo in campagna ad attendere i soccorsi oggi non potrebbe parlarne.

“Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo”.

Non è stato semplice, durante la degenza in ospedale ha pianto più volte e poi è arrivata la riabilitazione: “Mi sento come un bambino, perché riprendo un po’ di mobilità della mano ogni giorno. Ho ancora dei momenti di sconforto, soprattutto alla mattina, perché rimettere in moto la mano è molto fastidioso e poi, per me che non ho pazienza, è una prova ancora più dura”.

Anche dallo studio di Verissimo ringrazia la sua famiglia, è grazie a loro che non è caduto in depressione, senza di loro tutto sarebbe stato più difficile. Trae il buono anche da questo incidente: gli ha insegnato a valorizzare ogni giorno come fosse il primo. 

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