Programmi TV

Aldo Grasso contro Milo Infante : “esiste ancora il codice etico della Rai?”

Durissimo l'attacco di Aldo Grasso a Milo Infante dopo la puntata di Ore 14 di mercoledì scorso

Mercoledì su Rai 2 è andata in onda una puntata breve di Ore 14. Non una diretta ma una breve puntata registrata durante la quale Milo Infante ha spiegato che il programma non è andato in onda in diretta per via di uno suo “particolare” impegno. E’ stato infatti chiamato in aula a Caltanissetta per deporre nel processo in cui è accusato di aver diffamato i pm della procura di Marsala che stavano indagando sul caso Denise Pipitone. Ospiti in studio insieme a lui, proprio Pier Maggio, che ha ringraziato il giornalista per tutto quello che ha fatto in questi anni, e anche l’avvocato della mamma di Denise.

Oggi, dalle pagine del Corriere della sera, Aldo Grasso lancia una pesante accusa a Milo Infante colpevole, di aver usato uno spazio televisivo, per raccontare un suo fatto privato, dal suo punto di vista.

Aldo Grasso durissimo su Milo Infante

“Sempre più spesso mi chiedo se l’ad della Rai Giampaolo Rossi, se i consiglieri di amministrazione della Rai (guidati pro-tempore dal «consigliere anziano» Antonio Marano che, a sua insaputa, ha appreso dell’assunzione del genero a Rai-Pubblicità), se la presidente della Commissione di Vigilanza Barbara Floridia e i vigilantes sappiano ancora cosa significhi servizio pubblico” ha scritto Aldo Grasso sul Corriere della sera oggi.

Diranno che servizio pubblico significa che la Rai ha una missione di interesse generale e non è solo un’azienda che fa programmi per guadagnare, che bisogna garantire il pluralismo, che nell’informazione si devono rispettare criteri di obiettività, completezza e correttezza, insomma cose del genere. Dimenticando che uno dei criteri fondamentali del servizio pubblico è che non si può fare uso personale del mezzo” ha scritto Aldo Grasso citando proprio la puntata di mercoledì di Ore 14 condotta da Milo Infante su Rai 2.

Scrive il critico televisivo: “Poteva limitarsi a esporre in breve il motivo e noi tutti gli avremmo fatto l’augurio di uscire assolto da questa vicenda. Invece per lunghi minuti ha fornito la sua versione dei fatti, in collegamento con la signora Pipitone: «Con la Rai abbiamo sempre condiviso tutto con voi telespettatori, lo faremo anche nel processo in corso», ha raccontato Infante. «Possiamo dirvi che nel novembre 2021 il direttore della testata “Affari italiani”, Angelo Maria Perrino, disse in questo studio che il suo giornale stava lavorando sull’inchiesta riguardante intercettazioni in cui venivano dette cose importanti sul caso Pipitone, ma che poi erano sparite».

Continua Aldo Grasso, citando ancora le parole di Milo Infante: «Dopo, tre magistrati hanno ritenuto di essere stati diffamati. Un pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione per due volte, ma per altrettante volte la richiesta è stata negata. La seconda volta è stata disposta l’imputazione coatta. Oggi non possiamo raccontarvi tante cose, l’appuntamento con la verità è solo rimandato». Rimandato?Esiste ancora il Codice Etico della Rai?“.

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