LifeStyle

Sigarette elettroniche: piombo e arsenico nei liquidi

Trovate grandi quantità di arsenico e piombo nei liquidi delle sigarette elettroniche. Gli esperti si dividono


Trovati piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti nei liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche. Lo rivela una ricerca svolta dall’Università Federico II di Napoli, i quali risultati sono stati diffusi sul quotidiano online dedicato ai consumatori. Ma in merito ai liquidi nelle sigarette elettroniche troviamo alcune divisioni tra gli esperti.

Pasquale Caponnetto, ricercatore presso il centro di prevenzione e cura del tabagismo al Policlinico Universitario di Catania, ha riferito che bisogna evitare di generalizzare. Secondo il ricercatore, infatti: “Bisogna saper distinguere: se i controlli vengono fatti su sigarette elettroniche non adeguatamente controllate come quelle presenti su internet, allora è possibile trovare di tutto“.

E’ consigliabile, inoltre, orientare la propria scelta e acquisto presso le farmacie in modo tale da poter trovarvi prodotti maggiormente controllati e più sicuri per la salute.  Nel frattempo, il Codacons chiede controlli a tappeto sulle e-cig. Il principale problema delle sigarette elettroniche è l’assenza di una regolamentazione univoca e di indicazioni precise in modo da illustrare la composizione dei liquidi contenuti al loro interno. Caponnetto continua: “Per molte persone le sigarette elettroniche sono solo un passaggio per abbandonare definitivamente il fumo.  Un’informazione del genere, invece, provoca l’esatto effetto contrario, ovvero costringe gli ex fumatori di sigarette tradizionali a rifare un passo indietro”. Ricordiamo che qualche mese fa era stata aperta un’inchiesta da parte del procuratore di Torino, Raffaele Guariniello sulle sigarette elettroniche, in seguito alle analisi svolte nelle quali erano state trovate tracce di arsenico e piombo. L’obiettivo primario era quello di avere il prima possibile una regolamentazione in merito. Ciò che allarmava più di tutti, infatti, era la scarsa preoccupazione unita all’assenza di “valutazione del rischio”, e la mancanza di precauzioni.



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