Salute

Intolleranze alimentari: i test per scoprirle

  Chi soffre di intolleranze alimentari sa bene che non si tratta di un disturbo dettato dai tempi e dalla moda, come alcuni invece evidenziano, ma di un problema reale i cui sintomi possono pregiudicare la qualità della vita dell’individuo. Anche se la medicina tradizionale non conferma l’esistenza delle intolleranze alimentari, anche per la difficoltà […]


 

Chi soffre di intolleranze alimentari sa bene che non si tratta di un disturbo dettato dai tempi e dalla moda, come alcuni invece evidenziano, ma di un problema reale i cui sintomi possono pregiudicare la qualità della vita dell’individuo.

Anche se la medicina tradizionale non conferma l’esistenza delle intolleranze alimentari, anche per la difficoltà di individuazione relativa agli alimenti e i relativi sintomi, numerosi sono i test attraverso i quali è possibile, o in parte possibile, riconoscerle. Abbiamo, dunque, a disposizione una serie di test per il rilevamento, ma tutti non convenzionali. E’ necessario quindi essere a conoscenza che gli esiti della prova danno solo una indicazione probabilistica che deve poi essere accertata e verificata.

Test muscolare chinesiologico: si effettua mettendo in bocca o facendo tenere in mano al paziente il principio attivo da testare. Successivamente il paziente deve eseguire uno sforzo muscolare contro resistenza. Nel caso venga rivelato un prodotto intollerante si registra una più o meno marcata caduta della forza.

Dria Test: come il precedente anche questo test si basa sulla reazione indotta a livello di caduta di forza in presenza del presunto allergene. Il principio attivo viene sempre somministrato per via sub-linguale e  per la misurazione della forza si utilizza un’apparecchiatura che obbliga il paziente in posizioni certe e ripetibili e i grafici della contrazione sono registrati tramite computer. Il Dria è il test che ha a suo favore il maggior numero di ricerche e pubblicazioni scientifiche.

Test di Coca: si basa sulla semplice ingestione del principio sospettato e nella registrazione nei successivi dieci minuti delle variazioni della frequenza e della pressione arteriosa.

Test di provocazione intradermica: consiste nell’introduzione sottocutanea del principio e nell’attesa del manifestarsi della reazione. Tale test non è deontologico perché potrebbe causare allergie.

Test di proliferazione leucocitaria (Kondo test): si svolge attraverso un’analisi del sangue. Risulta essere aspecifico ma riesce a dare un quadro di probabile alterazione generale.

Test elettrodiagnostici (Vegatest, Mora test, Elettroagopuntura): un apparecchio elettrodiagnostico misura la variazione di potenziale elettrico rilevata nei punti di agopuntura.

Test citotossico, Alitest, Nutritest: Sono tutti test che, con qualche differenza, si basano su un prelievo ematico.

Fonte: Alimentazione fitness e salute, di M. Neri, A. M. Bargossi, Antonio Paoli



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