Salute

Oggi 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua

Mentre l’occidente la spreca, più di un miliardo di persone non ne ha abbastanza. Si celebra oggi la giornata mondiale dell’acqua. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 dopo la conferenza di Rio de Janeiro. Il tema di quest’anno è “Acqua per le città, rispondere alla sfida urbana”. Una vera e propria sfida, se si pensa […]


Mentre l’occidente la spreca, più di un miliardo di persone non ne ha abbastanza.

Si celebra oggi la giornata mondiale dell’acqua. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 dopo la conferenza di Rio de Janeiro. Il tema di quest’anno è “Acqua per le città, rispondere alla sfida urbana”. Una vera e propria sfida, se si pensa che il problema non è la scarsità della risorsa, ma la cattiva gestione di questa. I dati sul rapporto tra acqua e urbanizzazione pubblicati sul sito del ‘world water day 2011’ spigano come l’urbanizzazione può diventare un grave problema senza le risorse idriche necessarie. Oggi più del 50% della popolazione mondiale vive in città e nei paesi in via di sviluppo le persone che si trasferiscono nei centri urbani sono due al secondo.

Si calcola che per il 2030 la popolazione in Asia e Africa aumenterà del 30%, un dato importante se si pensa che già oggi una persona su quattro in questi continenti vive senza servizi idrici adeguati. C’è poi da aggiungere che in alcuni dei paesi più poveri, un litro d’acqua costa quasi cinquanta volte di più rispetto ai paesi più ricchi, poiché i fornitori sono aziende private. Ma la grande sfida per l’oro blu deve anche fare i conti con l’utilizzo, che nei paesi del terzo mondo, si fa delle risorse idriche. Per la maggior parte sono destinate all’industria e all’agricoltura, che la utilizzano per lo più per smaltire i rifiuti; ogni giorno vengono smaltiti nei corsi d’acqua più di due tonnellate di rifiuti, che oltre a contribuire all’inquinamento, mettono a rischio la salute della persona. La scarsità di acqua potabile è la principale causa di malattie come colera o malaria.

In Africa, l’accesso all’acqua potabile, che è uno dei diritti fondamentali della persona, è di fatto negato a quasi il 40% della popolazione. Le conseguenze che poi derivano dalla mancanza di acqua pulita, come dicevamo pocanzi, costano all’Africa Subsahariana il 5% del prodotto interno lordo. La denuncia viene da Tommy Simmons presidente di Amref Italia: “Senz’acqua non c’è salute né sviluppo. I danni all’agricoltura sono incalcolabili, il bestiame muore, le lezioni a scuola non si possono svolgere regolarmente e saltano anche gli equilibri familiari, perché le donne sono costrette ad assentarsi per ore alla ricerca di acqua, lasciando incustoditi i figli”.

A questo punto toccherebbe anche a noi europei riflettere forse un po’ più seriamente su questo problema. Solo in Italia ogni anno vengono ‘prelevati’ 92,5 metri cubi d’acqua pro capite, un consumo superiore anche alla media europea. Aggravato dal fatto che da noi è molta l’acqua che si spreca. In alcune regioni per erogare 100 litri d’acqua se ne immettono nella rete 180, a causa delle dispersioni di rete e delle perdite delle condutture stesse. Bisogna quindi porre rimedio a questo spreco, soprattutto perché, e di questo spesso ce ne dimentichiamo, l’acqua non è una risorsa infinita.

Fabio Sciulli

Link utili: www.worldwaterday2011.org



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