Salute

Alzheimer: sarebbe nel fegato la causa

Il Morbo di Alzheimer (AD) è una gravissima malattia neurodegenerativa, una forma di demenza progressiva, che colpisce la memoria, il pensiero e il comportamento. E’ caratterizzata dalla deposizione nel cervello di chi ne è affetto di beta-amiloide (A), una proteina insolubile che predilige alcune aree, come la corteccia frontale e l’ippocampo. L’Alzheimer ha un effetto […]


Il Morbo di Alzheimer (AD) è una gravissima malattia neurodegenerativa, una forma di demenza progressiva, che colpisce la memoria, il pensiero e il comportamento. E’ caratterizzata dalla deposizione nel cervello di chi ne è affetto di beta-amiloide (A), una proteina insolubile che predilige alcune aree, come la corteccia frontale e l’ippocampo.

L’Alzheimer ha un effetto devastante, poiché induce una progressiva perdita di neuroni.

Chi è affetto da questa malattia presenta disturbi nel linguaggio, nelle capacità di processo decisionale, di giudizio, nell’attenzione e in altri settori della funzione mentale e della personalità. Il tasso di progresso della malattia è diverso per ogni persona.

I più anziani sono i soggetti maggiormente esposti alla malattia, anche se lo sviluppo della patologia non fa parte del normale processo d’invecchiamento. Un fattore di rischio comune è la storia familiare. Altri fattori possono essere la pressione sanguigna alta per troppo tempo, traumi cranici, elevati livelli di omocisteina (un agente chimico che contribuisce a malattie croniche come malattie cardiache e depressione). Le donne sono le più propense ad ammalarsi, ma solo perché mediamente vivono più degli uomini.

Ma da dove si genera l’A?

Da tempo si studiano le possibili sorgenti nel cervello ma anche nel corpo e si cerca di capire se e come interagiscono.

Le cause del Morbo di Alzheimer sono fegato, non nel cervello: lo afferma una recente ricerca scientifica. Uno studio statunitense effettuato dallo Sripp Research Institute avrebbe infatti effettuato una scoperta fondamentale. Le placche amiloidi responsabili del morbo di Alzheimer sarebbero prodotte dal fegato e non dal cervello. Le ricerche sono state compiute sui topi, attraverso la somministrazione di un farmaco nato per l’oncologia, che sarebbe riuscito a bloccare a livello epatico la produzione della beta-amiloide.

Se queste ricerche saranno confermate, anche per l’essere umano, apriranno una strada incredibilmente importante per impedire l’insorgere della malattia. Se le placche amiloidi responsabili del morbo di Alzheimer fossero realmente prodotte dal fegato e non dal cervello, le prospettive di cura della malattia sarebbero notevolmente differenti.

Giusy Cerminara



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