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Nunzia Carrozza, la musica è ossigeno per la sua vita: la nostra intervista

La nostra intervista all'insegnante di canto, logopedista, cantante, Nunzia Carrozza, anche vocalmente coach di All Together Now


Nunzia Carrozza è tra i protagonisti che non vediamo davanti alle telecamere di All Togeteher Now, solo per citare uno dei suoi ultimi lavori; logopedista, insegnante di canto e tanto altro ancora, tutto al servizio del suo talento e di chi ha bisogno della sua guida. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla scoprendo tanto di un mondo che ci fa sognare ma che dietro richiede sacrificio ma soprattutto talento. Dalle sue risposte la sensazione forte di trovarci davanti anche a una maestra di vita.

NUNZIA CARROZZA TRA PASSATO PRESENTE E FUTURO, LA SUA MUSICA

intervista a cura di Claudia Cappabianca e Stefania Longo

Cantante, logopedista, insegnante di canto, pianista, docente al conservatorio, finalista FIAT music 2018, raccontaci come sono nati passione e amore per la musica e per la voce.

“Ho sempre cantato in maniera inconsapevole e sono sempre stata molto timida. La mia maestra delle elementari che aveva una figlia cantante lirica, un soprano per l’esattezza, disse a mia madre sento che questa bambina è molto portata per la musica e così iniziai a prendere lezioni dalla figlia, Maria Simone, che dopo due mesi mi disse “sei troppo brava” devi andare da un insegnante di pianoforte e così fu. Da allora è stata una dipendenza totale, una componente indispensabile di ossigeno della mia vita”

Cosa ti fa amare così tanto il tuo lavoro di vocal coach?

“Il termine vocal coach è utilizzato spesso in maniera impropria. In realtà io sono molto vecchia maniera, preferisco insegnante di canto. Questo anche perché non essendoci fino a tempo fa una disciplina rispetto a quella che potesse essere la formazione di un insegnante, chiunque poteva svegliarsi la mattina e dire “sono vocal coah” ovvero allenatore vocale. Amo tantissimo il mio lavoro, perché mi piace condividere con le persone tutto quello che ho imparato, imparo e imparerò. Ho avuto un problema alle corde vocali durante un tour con Nicola di Bari, ed è questo il motivo per cui poi ho studiato logopedia. Dopo la conoscenza con Cristina Florio, un insegnante di canto bravissima, mi sono appassionata al suo modo di fare didattica sul canto. Così come sono innamorata del modo di fare didattica di Loredana Giaquinto mia insegnante di pianoforte e ho sempre sperato di diventare come loro”.

Cosa pensi dei talent show, forse appena sono apparsi in tv era tutto diverso rispetto a oggi?

Ricordo del primo talent sul canto uscito in tv che si chiamava “Pop Star” a cui ho partecipato seppure per poco tempo. Dopo la mia partecipazione capii subito che non era quello il mio posto. I brani erano imposti dal programma. I talent a volte costruiscono prodotti, i ragazzi potrebbero diventare dei numeri. Una volta arrivati al traguardo se non sono veri talenti potrebbero essere sostituiti velocemente. Amo il mio lavoro e mi piace farlo in qualunque contesto. Quello dell’insegnante di canto è un lavoro bellissimo e condividere il mio bagaglio artistico con ragazzi che si approcciano al mondo dei talent e poter offrire loro un aiuto, un supporto, un consiglio è semplicemente meraviglioso”.

Qual è la frase che ripeti più spesso ai tuoi allievi?

“Quando in risposta al loro “non ci riesco” dico non esiste non ci riesco. Quindi sicuramente bisogna lavorare in progressione, meno carico di lavoro cognitivo abbiamo e più facile sarà per il cervello adattarci a una nuova funzione”.

Come definiresti All Together Now?

“Un programma molto carino perché non ci sono tante ingerenze esterne, ci sono dei soldi in palio quindi nessuna promessa di successo come avviene in altri programmi. Anche la scelta dei brani che vanno in onda sono di un certo spessore anche perché il regista è un musicista: Roberto Cenci”.

Un lavoro fatto di tanti sacrifici ma anche di tante soddisfazioni, cosa ti aspetti dal futuro quali sono i tuoi progetti?

“Mi aspetto dal futuro semplicemente di fare quello che sto facendo da un paio di anni. Ho avuto un mentore che menzionerò sempre che è Fausto Mesolella. Lui mi ha insegnato tutto. Dallo stare sul palco all’educazione e rispetto per l’altro e per la musica. Spero di continuare a portare in giro la mia musica fatta di cantautorato con tante contaminazioni. Spero di poter fare didattica con quello che è la mia formazione da musicista prima di tutto, da cantante, da insegnante di canto, da logopedista che si occupa di voce artistica poi”.



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