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Paolo Bonolis ricorda Pippo Baudo: “pioniere della televisione italiana”

Anche Paolo Bonolis ricorda uno dei suoi maestri, Pippo Baudo

il ricordo di paolo bonolis per pippo baudo

Non poteva mancare anche il ricordo di Paolo Bonolis per Pippo Baudo. Proprio ieri sera, li abbiamo rivisti insieme in Papaveri e Papere, in una puntata speciale andata in onda per omaggiare il conduttore siciliano. E mentre l’Italia intera si prepara per l’ultimo saluto a Pippo, non mancano i ricordi dei colleghi. Sarà il Teatro delle Vittorie, storico palcoscenico che tante volte lo ha visto protagonista, ad accogliere per l’ultima volta Pippo Baudo. La Rai, in accordo con la famiglia, ha scelto proprio questo luogo simbolico per permettere al pubblico di rendere omaggio a uno dei più grandi maestri della televisione italiana.

La camera ardente è stata aperta oggi, lunedì 18 agosto, dalle 10 alle 20, e sarà visitabile anche domani, martedì 19 agosto, dalle 9 alle 12. Mercoledì, invece, si terranno i funerali, momento conclusivo di un tributo che coinvolge non solo i fan, ma anche colleghi e amici che negli anni hanno condiviso con Baudo il piccolo schermo e tanti ricordi.

Paolo Bonolis ricorda Baudo: “Un pioniere della televisione”

Tra le voci che in questi giorni hanno voluto ricordare Pippo Baudo c’è anche quella di Paolo Bonolis, che sulle pagine del Corriere della Sera ha raccontato aneddoti e momenti vissuti insieme al conduttore siciliano. “Baudo ha scoperto un territorio sconosciuto” – ha esordito Bonolis – “Lui è uno dei grandi pionieri della televisione, come Mike, Corrado e Vianello. Sono persone che hanno dato forma e misura a un mondo tutto da inventare, sia per chi lo guardava, sia per chi lo costruiva”.

Paolo Bonolis ha ricordato con affetto il periodo della metà degli anni Novanta, quando lavorò al fianco di Baudo: “Ricordo il divertimento reciproco, pur essendo molto diversi: io attratto dall’ironia, lui invece uomo tutto d’un pezzo. Eppure accettava le mie battute: rosicava, ma non si arrabbiava per non darlo a vedere. Era un gioco continuo: io il ragazzino di bottega, lui il grande maestro che mi piaceva stuzzicare”.

Un rapporto fatto di rispetto, ma anche di scherzi e leggerezza, come quando a Scommettiamo Che? Baudo si mise al pianoforte mentre Bonolis, con le cuffie insonorizzate, cercava di indovinare cosa stesse suonando. “Quando tolsi le cuffie buttai lì: ‘Hai suonato Donna Rosa, sempre quella suoni’. E lui rise”.

Paolo Bonolis ricorda quella volta che si arrabbiò

Non mancano i ricordi più spigolosi, come il lancio del programma I Cervelloni. Si arrabbiò, perché lo presentavo come il primo varietà di Rai1 senza Pippo Baudo. All’epoca conduceva praticamente tutto e non la prese benissimo. Ma anche lì, tra noi, prevalse sempre la voglia di giocare e di rispettarci”.

“Un uomo educatissimo e rigoroso”

Bonolis ha poi sottolineato l’eleganza e la cultura che contraddistinguevano Baudo: Era un uomo educatissimo, di cultura siciliana, quasi austero. Eppure aveva una leggerezza che spiazzava, soprattutto in un contesto televisivo che allora permetteva di divertirsi senza i rigidi schemi di oggi”.

Non solo conduttore, ma anche organizzatore

Nelle parole di Paolo Bonolis emerge anche la grande professionalità di Baudo: “Non era solo un conduttore, ma un vero organizzatore di prodotti. Disegnava, scriveva, impostava i programmi. E questo faceva la differenza: il pubblico percepiva sicurezza, perché Pippo teneva le redini come un cavaliere che guida il suo cavallo. Non se ne andava mai per conto suo, andava esattamente dove lui voleva”.

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