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Per Al Bano vita da contadino a Cellino tra la preghiera e la forza ritrovata nei piccoli gesti lancia un messaggio di speranza

Al Bano racconta la sua quarantena alla rivista Chi e lancia un messaggio di speranza per tutti

Come si cambia! Dai viaggi in giro per il mondo senza stare mai fermo alla reclusione forzata che però ad Al Bano non dispiace affatto. E del resto con una tenuta come quella che il cantante ha nella sua Cellino San Marco, non è difficile pensare che la vita da contadino sia tutto quello che si possa desiderare in un momento complicato come quello che stiamo vivendo. “Torno a fare il contadino” dice Al Bano fiero nella sua intervista per la rivista Chi. Oggi la cover è tutta sua e l’invidia di migliaia di italiani che vorrebbero certamente essere al suo posto, è grande!

AL BANO IN QUARANTENA A CELLINO SAN MARCO: TORNO A FARE IL CONTADINO

 “Da quando ho cominciato la carriera di cantante, più di 50 anni fa, non ho più smesso di girare il mondo. Cellino era una parentesi felice tra i viaggi e i concerti”, ha spiegato il cantautore. “Adesso invece mi ritrovo a vivere come quando ero ragazzo e andavo in campagna all’alba insieme con mio padre. Zappo, pianto fave e piselli, taglio la legna per fare il fuoco, lavoro nella vigna e la preparo alla raccolta che ci sarà tra qualche mese“.

C’è un solo dispiacere per Al Bano in questo momento, quello di non poter andare a salutare mamma Iolanda al cimitero. “Le tradizioni contadine della mia infanzia sono diventate il mio quotidiano. E mi sento rinnovato, vicino come non mai ai miei nonni, a mio padre, a mia madre che è scomparsa pochi mesi fa. Purtroppo la quarantena mi impedisce di andare al cimitero a trovare i miei genitori, di pregare sulla loro tomba” spiega il cantante.

Anche se sente la mancanza del pubblico ( in realtà è stato in tv fino ai primi di aprile quindi a differenza di altri è stato in qualche modo più fortunato) spende le sue giornate in modo costruttivo. Ai giornalisti di Chi racconta: “Cammino molto, soprattutto nel bosco della tenuta. Quello è davvero un luogo spirituale, una cattedrale di alberi. L’antidoto più efficace contro il male e la paura è la preghiera. E nel bosco alzo la mia preghiera a Dio. Ha visto tutta le tappe della mia vita ora è il mio confidente“.

Nonostante la mancanza del suo lavoro, la forza che il cantare davanti al suo pubblico gli dà, Al Bano vuole comunque lanciare un messaggio di positività per tutti: “Non possiamo perdere la speranza. Dobbiamo essere vigili, prudenti ma anche coraggiosi. La guerra contro la malattia la vinceremo e allora, il giorno in cui l’avremo sconfitta, farò una grande festa alla quale inviterò chiunque vorrà partecipare“.

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