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Pedofilia, Rignano: un processo tutto da rifare ma scoppiano le proteste

Il caso di presunta pedofilia avvenuto ai danni di alcuni bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio ha diviso tutti sin dal primo istante e purtroppo dopo anni di distanza ancora prosegue tutto come allora. Quel processo non è ancora terminato, non è stata ancora posta la parola fine al dolore dei genitori […]


Il caso di presunta pedofilia avvenuto ai danni di alcuni bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio ha diviso tutti sin dal primo istante e purtroppo dopo anni di distanza ancora prosegue tutto come allora. Quel processo non è ancora terminato, non è stata ancora posta la parola fine al dolore dei genitori dei piccoli coinvolti e al tormento di questi ultimi.

Il processo di Rignano che vede coinvolti cinque imputati è tutto da rifare. La notizia ha inevitabilmente sconvolto i genitori dei bambini che hanno già dichiarato di volere organizzare una protesta.

Ma cosa è accaduto questa volta, perché il processo deve ripartire da zero? Nei giorni scorsi uno dei componenti del collegio giudicante era stato messo “fuori ruolo” per permettergli di assumere l’incarico di membro esaminatore al concorso di magistratura. Ma i difensori del noto autore televisivo, Gianfranco Scancarello, e di sua moglie, Patrizia Del Meglio, non hanno accettato che le deposizioni finora raccolte venissero utilizzate dinanzi al nuovo collegio. La conseguenza è che per fare in modo che il nuovo giudice ascolti tutte le testimonianze dal vivo ovviamente il processo ricominci da zero.

Ricordiamo che i 5 imputati sono accusati, a vario titolo, a seconda delle posizioni, di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, sequestro di persona, atti osceni, corruzione di minore, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza.

Comprensibile la rabbia dei genitori delle presunte vittime per questo stop al processo. Come ha informato l’avvocato Pietro Nicotera, legale di alcune famiglie di Rignano costituitesi parte civile, è stato organizzato un sit-in permanente dinanzi alla sede del Csm.

La richiesta è chiara, la protesta è volta ad evitare che tutto slitti ancora, mentre tutto dovrebbe già essere terminato da tempo, perché l’infanzia passa troppo presto, perché, forse, l’infanzia di quei bimbi è già andata via da tempo.

 



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