News e Cronaca

Roma, bimbo abbandonato nel water: boom di richieste per l’adozione

Tutti vogliono adottare Emanuele: dal punto di vista giuridico, la mamma ne ha persa la patria potestà.


Tutti quanti hanno preso a cuore la storia di Emanuele, il piccolo neonato abbandonato dalla propria madre in un bagno del Mc Donald’s, a Roma, nella zona dell’Eur. Da quello che si apprende sono tantissime le persone che si sono affezionate al piccolo e che chiamano in ospedale per chiedere come sta, o magari passano in reparto per lasciare un giochino, o qualche ciuccio, per il piccolo. Il bimbo sta bene: mangia sette o otto volte al giorno, come tutti i neonati, e dorme tanto. Sono le infermiere che lo coccolano, dal momento che Emanuele non ha una mamma. All’ora delle visite tutte le persone presenti in ospedale si mettono davanti al vetro, per vederlo dormire tranquillo, ignaro di quello che è accaduto. Dal punto di vista giuridico, la madre del piccolo ha perso la potestà genitoriale, il piccolo è a disposizione dell’autorità giudiziaria, affidato a tutori – assistenti sociali – che nel giro di una decina di dieci giorni valuteranno le domande di adozione nell’elenco degli aventi diritto per conto del Tribunale dei minori di Roma.E sono in moltissimi a richiederne l’adozione, perchè la storia di Emanuele ha segnato davvero tutti. Era venerdì scorso quando una donna è entrata nel bagno del Mc Donald’s, all’Eur, e ci è restata per 20 minuti. Poi è andata via, come se nulla fosse. Solo dopo, grazie ad alcune clienti del fast food che sono andate in quello stesso bagno, si è scoperta la verità: la donna aveva partorito, e il suo piccolo era gettato nel water. Fortunatamente era ancora vivo: ricoverato in ospedale è stato chiamato Emanuele. E adesso aspetta una mamma e un papà che si prendano cura di lui.

«E’ una storia che ha commosso tutti – ammette Carlo Giannini primario di Neonatologia e terapia intensiva neonatale – per il periodo in cui è avvenuta e fortunatamente per il lieto fine, visto come è nato, non era scontato». Invece, Emanuele, chiamato così dal personale che l’ha assistito per primo quella notte, sta bene. «Era arrivato in ipotermia ora è tutto a posto, faremo altri accertamenti, perché per alcuni minuti quando è nato non è stato assistito e bisogna capire se ha subito danni».

 



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.