Attualità Italiana

Christiane Seganfreddo ritrovata in un ruscello: morta accidentalmente

Christiane Seganfreddo, l'insegnante di Aosta ritrovata senza vita ieri pomeriggio, potrebbe essere morta accidentalmente. Gli inquirenti parrebbero propendere per questa ipotesi e non per il suicidio


Christiane Seganfreddo potrebbe non essersi suicidata. Con il passare delle ore, gli inquirenti parrebbero propendere per la morte accidentale. La donna era scomparsa da casa, ad Aosta, lo scorso 30 dicembre, si pensa perché non accettava la malattia agli occhi che l’aveva colpita.
Christiane Seganfreddo, l’insegnante di Aosta di cui non si sapevano più notizie da 43 giorni, potrebbe essere caduta accidentalmente. Il cadavere della donna è stato ritrovato ieri in un ruscello di Arpuilles, una frazione di Aosta. Il corpo si trovava a circa due chilometri da casa. Christiane è stata trovata in un corso d’acqua largo appena 40 centimetri; a compiere il ritrovamento è stato un addetto alle vigne dell’Institute agricol regional.
Al momento della scoperta il cadavere giaceva su un fianco, con il viso parzialmente appoggiato al terreno. Christiane indossava gli stessi abiti – giacca nera e pantaloni – con cui aveva lasciato casa. A coordinare l’inchiesta è il pubblico ministero di Aosta, Pasquale Longarini.
Nonostante le ultime indiscrezioni propendono per la morte accidentale, bisognerà aspettare i risultati dell’autopsia per stabilire con certezza le cause del decesso. Al momento, si esclude quasi totalmente la possibilità che la donna abbia potuto subire qualche forma di violenza da terzi. In ballo, come detto, ci sarebbero solo due ipotesi: morte accidentale o suicidio.
Il marito di Christiane, Renato Guillet, ha commentato il ritrovamento del cadavere, dopo che per più di un mese ha sperato invano che la donna potesse ritornare a casa: “È paradossale – ha dichiarato Guillet -. Proprio stamattina ho avuto un’altra segnalazione e un attimo dopo mi dicono che Christiane è stata trovata nelle vigne sopra casa nostra, dove era passato anche il cane da ricerca“. Guillet ha aggiunto di avere “un po’ di rabbia addosso“.



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