Attualità Italiana

Assassino del giudice Vittorio Occorsio: è libero

La giustizia fa ancora parlare di sé. Da sabato è libero il terrorista Pierluigi Concutelli, ex leader di Ordine Nuovo che nel 1976 uccise in un attentato il giudice Vittorio Occorsio. L’esponente di estrema destra, è stato scarcerato per gravi motivi di salute. Già dal 2009 godeva degli arresti domiciliari, a causa di un’ischemia celebrare […]


La giustizia fa ancora parlare di sé. Da sabato è libero il terrorista Pierluigi Concutelli, ex leader di Ordine Nuovo che nel 1976 uccise in un attentato il giudice Vittorio Occorsio.

L’esponente di estrema destra, è stato scarcerato per gravi motivi di salute. Già dal 2009 godeva degli arresti domiciliari, a causa di un’ischemia celebrare che aveva colpito l’uomo in carcere. Ma fino a qualche giorno fa, era comunque sotto la stretta sorveglianza del carcere di Rebibbia.

Adesso l’uomo gode di assoluta libertà, vive in un appartamento da solo, assistito da un suo amico che lo aiuta, poiché a causa della sua malattia, non può parlare e comunica solo attraverso i suoi scritti.

La famiglia del giudice Occorsio, ucciso il 10 luglio del 1976, ha sollevato obiezioni più che giustificate. Non sembra giusto, infatti, che grazie alla legge italiana, assassinii restino comunque impuniti, oppure i colpevoli restano in carcere solo per un tempo limitato dopo il lungo iter che le forze dell’ordine hanno fatto per la ricerca, l’arresto, la raccolta delle prove e il processo degli imputati.

Il figlio di Occorsio, che è giornalista al quotidiano “La Repubblica”, ha espresso la propria contrarietà alla scarcerazione di Concutelli, esprimendo il dolore della propria famiglia verso eventi del genere. Il più determinato, sicuramente anche per la giovane età, è stato il nipote di Occorsio, che porta il nome del nonno ucciso nell’attentato del 1976.

Da oggi l’Italia può avvalersi di un altro terrorista, non importa se di destra o di sinistra, che può muoversi liberamente nel paese, oltre alla possibilità di andare in altri paesi. La nostra giustizia sembra in contrasto con sé stessa, mentre da una parte continua a scarcerare i terroristi che risiedono nelle prigioni, dall’altra ricerca chi è fuggito in altre nazioni, come il famigerato Cesare Battisiti il cui rimpatrio è stato rifiutato dal Brasile, nonostante l’uomo sia stato condannato dalla legge italiana.

Teresa Corrado



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