Attualità Italiana

Escherichia Coli in un salame italiano: è allarme

Il nostro ministero della Salute, in una nota segnala che un batterio di Escherichia coli, l’infezione che sta creando il panico in quanto responsabile di almeno 17 morti in Germania e di migliaia di contagi, è stata segnalata in Austria su un salame di cervo prodotto in Italia, sul quale si stanno effettuando delle indagini […]


Il nostro ministero della Salute, in una nota segnala che un batterio di Escherichia coli, l’infezione che sta creando il panico in quanto responsabile di almeno 17 morti in Germania e di migliaia di contagi, è stata segnalata in Austria su un salame di cervo prodotto in Italia, sul quale si stanno effettuando delle indagini accurate. I primi 2 casi di contagio sono avvenuti nel Tirolo austriaco, si tratta di un giovane del Tirolo Inferiore e di una donna tedesca in vacanza nella parte orientale della regione austriaca, originaria della Germania del Nord, infettata da una forma aggressiva del batterio.

Tuttavia il Ministero della Salute precisa che “qualsiasi correlazione con l’epidemia nella zona di Amburgo è comunque molto improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza”.
Il ministro Ferruccio Fazio ha fatto presente più volte che la situazione in Italia è tenuta sotto controllo e che le abitudini alimentari degli italiani, a livello di consumo di frutta e verdura ben lavate, non va cambiato.


La notizia dell’infezione alimentare, tuttavia, è destinata, a creare psicosi generale in Italia, tanto che la Coldiretti sollecita a fare chiarezza sull’evoluzione dell’epidemia, per evitare il grave danno che ne potrebbe conseguire, basti pensare che dagli ultimi rilevamenti effettuati un cittadino su 3 in Italia, sta evitando di acquistare e consumare prodotti di cui ha sentito parlare nell’ambito dell’emergenza sull’infezione da Escherichia coli.

L’allerta si è estesa anche negli Usa. Gli Stati Uniti hanno iniziato a ispezionare tutti i cetrioli, la lattuga e i pomodori di importazione dalla Germania e dalla Spagna per far fronte all’epidemia. I casi sospetti individuati dalle autorità americane sono finora sei. Lo ha reso noto il direttore delle operazioni regionali della Food and Drug Administration, David Elder.

E come misura precauzionale ogni prodotto contaminato verrà respinto dal Paese.

Giusy Cerminara



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