Attualità Italiana

Gallipoli: madre si prostituisce per mantenere i suoi figli

Una donna è costretta a prostituirsi per mantenere i suoi cinque figli: il marito spende i soldi al gioco d'azzardo.


Le facce della crisi economica sono davvero tante. C’è chi, purtroppo, non riesce più ad andare avanti, sommerso da cartelle di Equitalia, e decide di farla finita. C’è chi invece si arrampica sul Cupolone di Piazza San Pietro, a Roma, per urlare la sua disperazione. E poi c’è anche chi, come questa donna di cui stiamo per raccontarvi la storia, è costretta a prostituirsi per mandare avanti la famiglia. Maria (il nome è di fantasia) è una donna che ha cinque figli e che non riesce a fare vivere loro una vita dignitosa: è separata dal marito e deve mantenere i suoi piccoli. Così ha deciso di vendere il suo corpo. Accade a Gallipoli: “Mi prostituisco per mantenere i miei cinque figli”, racconta la donna ad un quotidiano locale, Il “Nuovo Quotidiano di Puglia”.Il marito di Maria – da cui è separata – è un militare. La donna dice che non le passa nemmeno un centesimo per sfamare i loro figli perché ha un brutto vizio: il gioco d’azzardo. Ma prima di prendere la decisione drammatica di vendere il proprio corpo per mantenere i figli, Maria ha provato ogni cosa: ha fatto richiesta al sindaco di Gallipoli di essere inserita nelle liste delle ‘forze lavoro’, allegando tanto di curriculum, niente, senza ricevere mai nessuna risposta. Al silenzio del comune si è aggiunto quello della Caritas diocesana, a cui Maria ha scritto una lettera illustrando tutta la sua situazione e raccontando i problemi legati alla sua solitudine, al fatto di avere a carico dei figli, due dei quali bisognevoli di cure. Non ricevendo le risposte alle sue urgenti domande ha fatto quello che poteva: ha venduto vestiti e gioielli di famiglia per tirare sù quel poco che bastava per sfamare i figli. Alla fine è arrivata alla decisione drammatica, quella di prostituirsi. «Mentre lui – dice Maria – il padre dei miei figli, continua a sperperare i soldi al gioco e alle macchinette, insieme ad altri suoi colleghi. Sono disperata cosa altro mi resta da fare? Mi rimane solo la possibilità di vendere il mio corpo, è l’ultima spiaggia. Voglio che si sappia, vorrei che nessuna altra donna viva ciò che sto vivendo io, abbandonata a me stessa, eppure ho chiesto solo quello che penso essere un mio diritto: riuscire a crescere i miei figli».

 



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