Terremoto sul Pollino, gli sfollati sono al freddo
Si dorme in macchina, al freddo: ecco un ritratto della situazione nelle zone colpite dal terremoto.
La terra sul Pollino continua a tremare, dopo la forte scossa di terremoto di venerdì, all’una del mattino. In tutta la zona proseguono le scosse di assestamento, ad ogni ora del giorno e della notte. Anche nelle zone colpite dal sisma è arrivato il freddo. E così i tantissimi sfollati sono costretti a passare le notti con grosse coperte addosso, senza il tetto e il calore della loro casa. Sul Pollino la paura si è trasformata in psicosi e così in molti si rifiutano di entrare nelle case, per paura del terremoto. Preferiscono passare la notte in auto. A Mormanno oltre 500 persone dormono ormai nelle macchine. «Abbiamo ancora troppa paura – ha detto uno di loro – e fino a quando questa situazione non sarà del tutto superata continueremo a dormire in auto. I disagi che ne derivano rappresentano un problema secondario rispetto a quello principale: il terrore di dormire in case che potrebbero crollare a causa di una scossa più forte, seppellendo noi ed i nostri figli».Ieri il Papa ha rivolto un pensiero alle popolazioni che si trovano in questa situazione, al termine dell’Angelus domenicale: “Assicuro un ricordo nella preghiera per le popolazioni della Basilicata e della Calabria che hanno subito un terremoto nei giorni scorsi”, ha detto. Nel frattempo la Cgil della Calabria chiede al Governo, in una nota, di «dichiarare lo stato di emergenza nelle zone del Pollino colpite dal terremoto». Il segretario generale della Calabria, Michele Gravano, e quello comprensoriale, Angelo Sposato, esprimono «vicinanza e solidarietà alle popolazioni del Pollino, duramente provate da mesi per il continuo ripetersi di scosse di terremoto. In queste ore il territorio, già colpito dal terremoto è percosso anche da forti piogge che ne mettono a rischio l’assetto idrogeologico». Nella nota della Cgil si legge:
«La terra continua a tremare, tanto che la notte scorsa si sono registrate sette scosse, e centinaia di famiglie si vedono costrette a dormire in auto perchè non si sentono sicure nelle loro abitazioni. Alla luce della grave situazione territoriale che sta emergendo dalle verifiche in corso da parte dei vigili del fuoco e della Protezione civile, è doveroso che il Governo centrale proclami lo stato di emergenza, come previsto dalla legge 100 del 2012, per procedere da subito con un piano di messa in sicurezza delle aree strettamente colpite dal terremoto in modo da rendere agibili le strutture ospedaliere, le scuole e i centri abitativi, individuando le misure e le risorse economiche e finanziarie per un intervento straordinario. La Cgil, a ogni livello, è e resta vicina alle popolazioni e ai sindaci del territorio per ogni azione volta a garantire il sostegno alle persone colpite dall’evento sismico».