Attualità Italiana

La verità sulla morte di Denis Bergamini: stordito prima, soffocato dopo. E’ omicidio

La verità sulla morte di Denis Bergamini: stordito prima, soffocato dopo. E' omicidio. La gazzetta dello sport rivela in esclusiva alcuni dettagli fondamentali della nuova autopsia fatta a 30 anni di distanza dalla morte del calciatore


La famiglia di Denis Bergamini non ha mai creduto alla storia del suicidio. I suoi genitori prima, sua sorella dopo, hanno sempre lottato per la verità. E non si sono mai arresi di fronte ai tanti ostacoli, ai no, alle critiche di chi li accusava di non voler accettare che il ragazzo si era suicidato. Denis non avrebbe avuto nessun motivo per togliersi la vita. I suoi parenti lo hanno sempre detto e adesso non ci sono solo le loro parole a dimostrare che di suicidio non si è trattato, anzi. Denis  Bergamini è stato ucciso: prima attirato probabilmente in una trappola, poi stordito, poi soffocato con un sacchetto di plastica e per finire, messo sotto la ruota di un camion. Una messa in scena perfetta per l’epoca ma non per quelle che sono le nuove tecniche e per chi ha sempre creduto che tutta questa vicenda avesse molti, troppi, lati oscuri. 

Da La Gazzetta dello Sport arrivano le ultime notizie sul caso. Il quotidiano dalle pagine rosa svela in esclusiva la trascrizione delle conclusioni dei periti che hanno esaminato la salma del giocatore, riesumata a luglio 2017. Un corpo che a 28 anni dalla sepoltura si era presentato incredibilmente intatto e sul quale sono stati condotti test degni di Csi, che hanno permesso di arrivare alla verità scientifica. Non fu suicidio, ma omicidio: Bergamini fu prima stordito con cloroformio, poi soffocato con un sacchetto di plastica e infine posto sotto la ruota di un camion che lo ha schiacciato, quando era già morto o “in limine vitae. Ricordiamo che al momento, per l’omicidio di Denis, ci sono tre indagati. Sono finiti nel registro degli indagati,  il poliziotto Luciano Conte, marito di Isabella Internò, ex fidanzata del giocatore, la donna e l’autista del camion sotto il quale Denis si sarebbe buttato. In tutti questi anni anche la stampa ha sempre seguito con grande attenzione il caso di Denis, stando vicino alla famiglia. Tra gli altri, anche il programma Chi l’ha visto si è sempre occupato del caso sottolineando tutte le incongruenze venute fuori dalle indagini. E non solo. Negli ultimi anni sono state anche molte le intercettazioni fatte ascoltare dal programma di Rai 3, che lasciavano pochi dubbi su un possibile piano omicida ai danni di Denis. Proprio queste intercettazioni saranno ascoltate anche nel nuovo processo che potrebbe capovolgere questa vicenda dando finalmente, tutte le risposte alla famiglia di Denis. 

LA MORTE DI DENIS BERGAMINI E LE MILLE LACUNE DEI PRIMI ESAMI AUTOPTICI: 30 ANNI DI MENZOGNE

Davvero tante le circostanze che non tornavano su questo caso: dal fatto che Denis, travolto da un camion, non riportasse nessuna ferita da trascinamento, al racconto della sua ex fidanzata che ha sempre avuto decine e decine di lacune. Tantissimi gli errori nella prima autopsia, quella del 1990: nelle 84 pagine dell’incidente probatorio del 29 novembre 2017 si ribaltano le conclusioni dell’autopsia del 1990 e vengono supportate da prove scientifiche le perizie del 2015. Tra gli errori messi in evidenza, per esempio, quello squarcio di 25 centimetri all’altezza del bacino di Bergamini che è da posizionare a sinistra e non a destra, come era stato refertato. Tra le incongruenze più evidenti: Denis era già morto quando è stato schiacciato dalla ruota del camion. 

Le prove scientifiche svelate nell’incidente probatorio archiviano definitivamente la tesi del suicidio. Sulla salma mummificata che aveva ancora occhi, muscoli e cute, a 28 anni dal decesso, è stata utilizzata la glicoforina, “una proteina usata a livello internazionale da tutti gli anatomopatologi impegnati a dimostrare una vitalità presente nelle lesioni“.

Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla, che nel 2017 ha riaperto il caso, è al lavoro per arrivare a processo con i nomi dei presunti assassini e dei complici. La scienza ha dato le prime importanti risposte ma adesso dovranno essere i protagonisti di questa storia a parlare: perchè Denis Bergamini è stato ucciso?

DENIS BERGAMINI UCCISO PER MOTIVI PASSIONALI? L’IPOTESI DEL SUO AMICO LUIGI SIMONI

In merito a quello che sarebbe stato il movente di questo omicidio, si è detto davvero tanto ma la pista più probabile sembra essere quella legata alla fine della relazione con la sua ex fidanzata. Luigi Simoni ha giocato per quattro anni insieme a Bergamini nel Cosenza, era il portiere di quella squadra che, sotto la guida di Bruno Giorgi arrivò vicina alla promozione in Serie A. Più che un compagno di squadra, Simoni è stato un amico di Denis e si è sempre battuto perché fosse fatta giustizia e si cercasse la verità sulla sua morte. Intervistato dal Corriere della sera, Simoni aveva dichiarato: “La mia idea è quella suffragata dalle prove: evidentemente qualcuno, quando ha saputo dell’aborto (avvenuto a Londra pochi mesi prima, ndr) di Isabella, ha voluto in qualche modo punire Denis, senza agire in maniera molto pulita, pensando di essere coperto da qualcuno. Qualche copertura deve esserci stata per forza, visto che le prove di cui si parla oggi erano a disposizione già all’epoca dei fatti. Ma nessuno, fino a oggi, ha mai avuto il coraggio di andare fino in fondo a questa storia.

Forse è arrivato il momento di andare davvero in fondo a questa storia per Denis, per la sua famiglia e per tutte le persone che gli hanno voluto bene e che da anni chiedono giustizia e verità per questo giovanissimo calciatore ucciso senza un apparente perchè. 



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