Attualità Italiana

Mobilità tra regioni: il no di Boccia al passaporto sanitario, è anticostituzionale

Le parole del ministro Boccia che dice no al passaporto sanitario che a suo dire sarebbe anticostituzionale

Non sappiamo ancora che cosa succederà tra 5 giorni, tra 6 giorni, quando gli italiani si chiederanno se partirà anche la fase 2 per quello che riguarda la mobilità tra regioni. Di proposte, in questa ultima settimane, se ne sono fatte tante. E tra le altre c’è anche quella di una sorta di patentino, di un passaporto sanitario che secondo alcuni governatori regionali, chi viaggia ( in particolar modo i turisti) potrebbe avere per entrare in una data regione. A mettere fine alle polemiche che sono nate nelle ultime ore, dopo la proposta di alcuni governatori, come il presidente della Sardegna, parla il ministro Boccia che con le sue parole, sembra mettere un punto definitivo alla questione.

MINISTRO BOCCIA: IL PASSAPORTO SANITARIO E’ ANTICOSTITUZIONALE

Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, non ci sta e stronca le polemiche sui passaporti sanitari richiesti da alcuni governatori per le prossime vacanze estive. “Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone”, dice durante l’audizione in Commissione federalismo fiscale della Camera. E aggiunge: “Se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”.

Una polemica – quella sul passaporto sanitario – che ieri ha visto protagonisti soprattutto il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il governatore della Sardegna Christian Solinas. Secondo i governatori che chiedono questo passaporto, si dovrebbe avere un lascia passare per delle aree covid free ( chi stabilisce se lo siano resta comunque complicato da sapere). Sarebbe un passaporto complicato da ottenere per i lombardi, in particolare, non a caso il sindaco Sala è intervenuto nel dibattito, bocciando in pieno questa idea. Il passaporto consisterebbe nel dimostrare che si è negativi o immuni al virus. E anche in questo caso resta il mistero: chi dovrebbe fare il tampone a un lombardo che vorrebbe andare in vacanza in Sardegna?

Chi invece si dice pronto ad aprire la regione ai lombardi è il governatore della regione Veneto, Zaia: “Sono pronto ad accogliere i lombardi perché nessuno deve essere trattato come agente di contagio”. Stessa accoglienza da parte di Toti, dalla Liguria, che si dice pronta ad accogliere tutti i turisti senza nessun genere di passaporto sanitario.

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