Attualità Italiana

Claudio Sterpin sulla perquisizione in casa di Sebastiano: “arriva con tre anni di ritardo”

Claudio Sterpin torna in tv e spera che non sia troppo tardi per dare un nome all'assassino di Liliana

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Vanno avanti le indagini e la procura di Trieste è a lavoro per raccogliere prove e indizi che possano aiutare a scrivere il finale della storia di Liliana Resinovich. E’ stato suo marito Sebastiano a farle del male? Claudio Sterpin in diretta a Morning news torna a parlare di quello che sta succedendo a Trieste e della nuova perquisizione che c’è stata in queste ore in casa del Visintin. Non ha dubbi Claudio: le indagini ora potranno dare dei risultati, ma se si fosse fatto tutto tre anni fa, quando Liliana è stata ritrovata morta, forse ci sarebbe stato un finale diverso.

Ricorda, l’amico speciale della donna, che il caso è stato trattato in modo sbagliato, visto che sin dall’inizio, si è pensato che Liliana Resinovich si fosse suicidata. O almeno questa è sempre stata l’ipotesi della procura, dopo il primo esame del medico legale. Parenti e amici mai hanno pensato che Liliana si fosse tolta la vita e hanno combattuto per arrivare al punto in cui siamo oggi. Una nuova indagine in cui c’è un solo indagato per l’omicidio di Liliana e l’indagato è Sebastiano Visintin.

Claudio Sterpin commenta le nuove indagini

Dico semplicemente che avvengono con più di tre anni di ritardo…Liliana doveva essersi suicidata quindi nei primi mesi le indagini sono state fatte all’acqua di rose” ha detto Claudio Sterpin nel corso della puntata del 16 luglio 2025 di Morning News, una convinzione che ha sempre espresso, sin dal primo momento. L’uomo infatti si è reso disponibile da subito per parlare con gli inquirenti della sua storia con Liliana, anche se nessuno sapeva della sua esistenza.

Ha raccontato quello che c’era tra loro, spiegando che Lilly non poteva essersi tolta la vita. Ma si è perso del tempo, di questo è convinto Claudio e di questo sono convinti anche i parenti di Liliana, il fratello e le cugine che continuano a battersi per avere giustizia.

Il caso ha voluto che i parenti più stretti, i conoscenti, abbiamo fatto quadrato e ci siamo coalizzati nel dire le medesime cose e cioè che lei…dopo un anno e mezzo di indagini…che è stata suicidata da parte della procura, finito tutto, archiviato il caso. Hanno chiesto l’archiviazione per suicidio, questo è stato il lavoro del primo anno e mezzo, cosa che adesso è dimostrato che non era così” ha detto Claudio Sterpin. L’uomo, come tutti i parenti di Liliana Resinovich, si aspetta adesso la verità su quello che è successo a Lilly.

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