Attualità Italiana

La confessione di Martina Patti: così ha ucciso sua figlia, la piccola Elena

Da Catania arriva la confessione della mamma di Elena: "Ho colpito mia figlia, in quel momento è come se fossi stata una persona diversa"

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Un intero paese sconvolto, un’Italia che si ferma a riflettere dopo quello che è accaduto a Mascalucia. Succede sempre, soprattutto se a uccidere una bambina è la sua mamma. Ci si chiede come sia possibile, ci si interroga sul perchè, ma un perchè non c’è. Ed è davvero difficile comprendere, raccontare. Purtroppo è successo. E’ successo che Elena, avrebbe avuto tutta una vita davanti, e invece, è stata uccisa, da chi avrebbe dovuto proteggere e amarla, donando la sua di vita in sacrificio. Non è questo il caso perchè Martina Patti, a 23 anni, ha ucciso sua figlia. “Quando ho colpito Elena avevo una forza che non avevo mai percepito prima. Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma, ma ho un ricordo molto annebbiato“. Fa male oggi leggere queste parole, si stenta a credere che sia potuto accadere. Pochi istanti prima l’abbraccio all’asilo, la gioia della piccola serena e felice di tornare a casa. Poi la furia assassina. È una donna gelida quella che alle 12.50 di ieri, nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Catania, assistita dall’avvocato Gabriele Celesti, confessa di aver ucciso la figlia Elena. Solo 24 ore prima in quella stessa caserma Martina, aveva raccontato la storia che sin dal primo istante, faceva acqua da tutte le parti: tre uomini incappucciati, un sequestro. Era solo un depistaggio.

Non ricordo cosa sia passato per la mia mente quando ho colpito mia figlia, anzi posso dire che non mi è passato nessun pensiero, era come se in quel momento fossi stata una persona diversa” ha detto la donna agli inquirenti che hanno raccolto la sua confessione.

La piccola Elena uccisa a coltellate da sua madre

E’ difficile oggi dover raccontare che cosa è accaduto alla piccola Elena, come è stata uccisa. E’ drammatico descrivere come una madre possa impugnare un coltello da cucina e colpire più volte, pare almeno sette volte, sua figlia. Martina lo ha fatto: sette coltellate al collo e alla schiena e poi il corpo riposto in cinque diversi sacchetti di plastica, uno dentro l’altro, come una macabra matrioska. E poi il terriccio buttato sopra per nascondere tutto. Voleva depistare, ha mentito ma poi è crollata. Neppure 24 ore dopo. Martina ha confessato tutto.

Il ritorno a casa dall’asilo, la piccola Elena che mangia un budino: “Elena ha voluto mangiare un budino poi ha guardato i cartoni animati dal mio cellulare. Io intanto stiravo… in serata saremmo dovute andare da un mio amico per il suo compleanno ed Elena era contenta… poi siamo uscite per andare a casa di mia madre, ma poi ho rimosso tutto” ha raccontato la madre della bambina. Dice di non ricordare che cosa è successo quel giorno, quando intorno alle 14,30 lei ed Elena vanno nel campo, vicino casa. Non ricorda se aveva portato con se un oggetto. Martina Patti poi ha confessato: “Era la prima volta che portavo la bambina in quel campo… ho l’immagine del coltello, ma non ricordo dove l’ho preso. Non ricordo di aver fatto del male alla bambina, ricordo solo di aver pianto tanto.”

La donna però ha avuto la lucidità di pensare anche a un piano e a mettere in mezzo il suo ex compagno, come racconta lei stessa: “Non ricordo dove ho messo il coltello… prima di andare dai miei genitori mi sono cambiata, ma i vestiti che indossavo quando ero con la bambina non erano sporchi di sangue, ero macchiata solo nelle braccia e ricordo che piangevo forte... “.

E ancora: “quando ho incontrato i miei genitori e Alessandro (l’ex compagno, ndr) ho inventato la storia che ci avevano fermato e che avevano rapito la bambina sfruttando la storia delle minacce ad Alessandro“.

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