Attualità Italiana

Uccide il padre a sprangate. A Vittorio Veneto il dramma della follia: Riccardo poteva essere fermato prima?

Dormiva sul divano papà Francesco. Suo figlio Riccardo lo ha ucciso, perchè pensava di essere in pericolo. E' un dramma della follia, dice il procuratore

omicidio vittorio veneto

 Il procuratore Marco Martani allarga le braccia e parlando con i giornalisti dopo l’omicidio di Francesco De Felice commenta: “Un dramma della follia, esploso senza che nulla lo facesse presagire. Chiederemo una perizia psichiatrica ma, sulla base delle spontanee dichiarazioni rilasciate in caserma, è evidente che quel giovane ha gravi problemi mentali“. Ma siamo davvero sicuri che nessuno, si fosse accorto, di quanto Riccardo avesse bisogno di aiuto prima di arrivare a uccidere suo padre usando una spranga di ferro con cui faceva palestra, di non permettere a sua madre di avvicinarsi? Perchè Riccardo, negli ultimi giorni, era stato molto male. I suoi amici parlano di mesi, di un comportamento strano iniziato circa in estate, quando il giovane, aveva anche aggredito il suo migliore amico. E se è vero che i genitori di Riccardo non e avevano parlato con molti, è altrettanto vero che avevano capito che il ragazzo avesse bisogno di supporto, tanto da organizzare delle visite con lo psicologo. Troppo tardi però, perchè Riccardo, dopo esser scappato di casa ore prima, tornerà poi dai suoi genitori, e in preda a una crisi psicotica, ucciderà il padre, credendo che volesse fargli del male. O forse, credendo che fosse una sorta di clone, che aveva ucciso il suo vero padre, e volesse fare del male a lui e ai suoi familiari. Emerge in modo evidente che Riccardo, ha e aveva problemi di natura mentale, ma saranno gli esperti e spiegare che cosa è successo nella testa di quel ragazzo, che tutti descrivono come educato e socievole.

L’omicidio di Vittorio Veneto: il dramma di una famiglia intera

Purtroppo quello che è successo a Vittorio Veneto, succede sempre più spesso nel nostro paese. Come è successo anche a Benno Neumair, solo per fare un esempio, due anni fa a Bolzano ( storia sicuramente diversa ma simile per certi versi). Succede che non ci si renda conto dei problemi mentali, di un bisogno di aiuto, che non può arrivare solo dai genitori. Servono medici, servono farmaci, serve tempestività. Perchè altrimenti quello che resterà sempre, sarà una famiglia distrutta, una vittima, due vittime che non ci sono più, e assassino in carcere.

Non era mai stato violento” ha detto la mamma di Riccardo agli investigatori. E probabilmente è vero. Purtroppo però, nella sua testa, stava succedendo qualcosa che sfuggiva al controllo, qualcosa che non si poteva immaginare, qualcosa che non tutti possono riconoscere.

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