Attualità Italiana

Miriam non era turbata dopo la strage di Altavilla : “Rifarei tutto, c’era il diavolo”

Miriam dormiva nella sua stanza quando i Carabinieri sono entrati nella villetta degli orrori di Altavilla. Aveva mandato messaggi alle sue amiche, aveva nascosto i cellulari di mamma e fratelli. Non si pente: "Rifarei tutto"

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Quando la notizia della strage di Altavilla Milicia è arrivata alla stampa, i giornalisti hanno raccontato di una ragazza di 17 anni sopravvissuta e sotto shock. I vicini di casa hanno parlato di Miriam come della figlia prediletta di Giovanni Barreca e tanti hanno pensato dunque, che la diciassettenne fosse una superstite, graziata perchè la preferita. Si era pensato che la giovane fosse sotto shock, che magari fosse stata costretta a prendere dei sonniferi o delle droghe. Da ieri però, quando la ragazza è stata arrestata, emergono dettagli inquietanti su questa vicenda. Tutta un’altra verità sconvolgente, che toglie il fiato. Seppur plagiata, Miriam sapeva bene quello che stava facendo. Saranno i medici a stabilire quanto la giovane fosse soggiogata ma a chi indaga, la 17enne ha raccontato per filo e per segno quello che è successo nella sua casa.

Quando i carabinieri sono entrati in casa, lei non era sconvolta per la morte dei suoi due fratelli, per la morte di sua madre. Ha partecipato attivamente alle torture, anche del fratellino più piccolo, un bimbo di soli 5 anni. Stava dormendo, lo hanno reso noto i Carabinieri, come se nulla fosse accaduto nella villetta degli orrori di Altavilla Milicia.

Miriam Barreca confessa le atrocità avvenute nella villetta di Altavilla

«Credo in dio e nei demoni. Il diavolo era entrato in casa. Era nei miei familiari», ha detto alla procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, che ne ha disposto il fermo poi convalidato dal gip. «Rifarei tutto, avevano ragione Massimo e Sabrina», avrebbe aggiunto confessando di aver torturato a colpi di padella e provocando ustioni alla madre, oltre ad aver seviziato i fratelli. Portata in una comunità protetta vicino Altavilla, la ragazza è stata poi trasferita in un altro centro nel capoluogo e assistita da una psicologa.

Per settimane nella villetta di Altavilla sarebbero stati «celebrati» riti di purificazione e preghiere alle quali avrebbero partecipato tutti. La famiglia viveva infatti un delirio mistico collettivo. Poi gli esorcismi sarebbero diventati violenti  fino a portare alla morte della Salamone, che voleva opporsi, e dei ragazzini. Purtroppo nessuno si è reso conto della gravità di quello che stava succedendo nella casa della famiglia Barreca, i familiari di Antonella, che vivono a Novara, si stavano organizzando per partire, non avendo più notizie della loro congiunta ma non hanno fatto in tempo.

Tra l’altro, Miriam aveva il suo cellulare, come gli inquirenti hanno scoperto, e ha contatto le amiche come se nulla fosse, senza mai pensare di chiedere aiuto. Accanto al suo letto sono stati trovati anche i cellulari della madre e dei suoi fratelli.

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