Attualità Italiana

Dell’omicidio di Pierina Paganelli non ci interessa più nulla?

Un caso di cronaca nera che cannibalizza l'altro: ci siamo tutti dimenticati dell'omicidio di Pierina Paganelli e della verità da fare?

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Titolo provocatorio, come avrete immaginato, per raccontare una realtà: come un caso di cronaca possa cannibalizzare un altro. E’ successo da due mesi a questa parte, ma soprattutto nell’ultimo mese. L‘omicidio di Pierina Paganelli era finito al centro di tutte le cronache, di ogni programma televisivo, di ogni pagina di giornale, del dibattito sui social. Giornalisti perennemente appostati in via del Ciclamino, tanto che Manuela Bianchi avrebbe anche deciso di diffidarne uno, perchè si sentiva braccata. Valeria Bartolucci sempre affacciata al balcone e tutti i dettagli morbosi su una vicenda che è diventata “popolare” perchè gli elementi per far appassionare l’opinione pubblica all’indagine, c’erano tutti.

L’anziana suocera uccisa nel garage; la nuora di Pierina Paganelli che aveva una tresca con il suo vicino di casa; la moglie tradita, le bugie, le chat, gli incontri clandestini. Tutto a favore di telecamera sempre e comunque, incluse le incursioni del criminalista più trasmesso della tv, come direbbe Gaston Zama. Poi che cosa è successo? La voglia e la volontà di avere giustizia per questa donna barbaramente uccisa è scomparsa? Ovviamente non per la sua famiglia, che aspetta con ansia di conoscere che cosa succederà in un eventuale processo a carico di Louis Dassilva, al momento, solo possibile colpevole in questa sconvolgente vicenda. E’ successo però che 18 anni dopo, torna alla ribalta, uno dei casi di cronaca che più hanno fatto parlare.

L’omicidio di Pierina Paganelli: ce ne siamo tutti dimenticati?

Improvvisamente, l’attenzione dell’Italia intera, si è spostata dal pianerottolo di Via del Ciclamino, a Garlasco. Tutti di nuovo lì, in quel piccolo centro di circa 10mila anime che è tornato di nuovo al centro del dibattito. E questa volta, in modo molto diverso dal passato. Come mai? Perchè a differenza del 2017 ma soprattutto del 2007, oggi ci sono i social, ci sono i podcast, ci sono altri modi per informarsi. E allora la tv tradizionale, che non può e non deve restare indietro, trasmette ore su ore, su questa vicenda, spesso raccontando le stesse cose, con chiavi di lettura diversa, dicendo un giorno una cosa e il giorno dopo il contrario di quello che è stato detto.

Un giorno Stasi è il colpevole, il giorno dopo è innocente. Sempio, le sorelle Cappa, le sette, il santuario della Madonna delle Bozzole, gli scandali. Da poche ore anche quella che sarebbe la doppia vita di Chiara Poggi, con un secondo cellulare mai analizzato. Insomma Garlasco è di nuovo il centro del mondo. Testimoni e super testimoni, canali da dragare, gente che ricorda dopo 18 anni cose mai dette prima. Abusi, pedofilia, scandali familiari, intrallazzi. C’è di tutto per costruire programmi su programmi, non a caso, da un mese a questa parte, tutti i contenitori che si occupano della vicenda, hanno visto i dati di ascolto raggiungere picchi mai visti prima.

Per fortuna di Pierina Paganelli non si è dimenticata la famiglia, ma soprattutto chi indaga, chi lavora ogni giorno per dare giustizia, per mettere in galera un colpevole. Perchè anche quando la luce si spegne, c’è chi continua a fare il suo lavoro.

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